La Knesset ha approvato ieri in prima lettura la cosiddetta legge anti-BDS, una legge cioè che permette di vietare l’ingresso in Israele degli attivisti e delle organizzazioni che sostengono il Movimento BDS. Il Parlamento israeliano l’ha votata a larghissima maggioranza con 42 voti a favore, 15 contrari e sette astenuti. Per diventare effettiva la legge dovrà essere sottoposta ad altre due letture.
La legge si basa sul concetto che il Movimento BDS non sia affatto quello che vuol far credere, cioè un movimento pacifico per la difesa dei Diritti dei palestinesi che usa mezzi pacifici e non violenti contro Israele, ma un vero e proprio movimento antisemita che mira alla delegittimazione di Israele e si augura la sua distruzione. Una volta che la legge anti-BDS sarà approvata anche in terza lettura il Ministro dell’Interno potrà impedire l’ingresso in Israele agli attivisti del BDS e delle ONG ad esso collegate o che usano gli stessi mezzi, una prerogativa che in teoria sarebbe già attiva ma che per varie ragioni e cavilli legali non viene quasi mai attuata. La legge mira a rendere le prerogative del Ministro dell’Interno più facilmente applicabili.
La legge era stata redatta da Yinon Magal (Jewish Home), ma dopo la sua uscita dal Governo a causa delle accuse in merito a “cattivi comportamenti sessuali” è stata presa in carico da Roy Folkman (Kulanu) il quale in una intervista al Jerusalem Post spiega che «la legge ha l’obiettivo di vietare ai nemici di Israele di entrare nel Paese» spiegando come il Movimento BDS vada molto oltre la legittima critica verso Israele. «la logica del disegno di legge è che ci debba essere spazio per la legittima critica» spiega Folkman al Jerusalem Post «ma c’è anche una guerra volta alla delegittimazione di Israele alla quale molte organizzazioni (ONG n.d.r.) prendono parte, vengono in Israele non per dialogare ma per raccogliere informazioni al fine di delegittimare Israele. Stiamo semplicemente mettendo fine a tutto questo» conclude Folkman.
Proteste dalle ONG e degli arabi
La proposta di legge anti-BDS ha sollevato molte critiche sia dalle ONG che dai deputati arabi alla Knesset. Youssef Jabareen, del Arab Joint List party (lista araba) si chiede se da adesso verrà impedito l’ingresso in Israele a tutti coloro che sostengono che gli insediamenti siano illegali, mentre molte ONG stanno protestando perché temono che la nuova legge anti-BDS sia volta a impedire il loro lavoro di “sostegno” ai palestinesi. Alcune ONG hanno parlato persino di “persecuzione politica” e si preparano a manifestare contro la legge anti-BDS e a presentare ricorsi in tutte le sedi.
Scritto da Sarah F.
Meglio tardi che mai. A questa importante iniziativa sarebbe da collegare anche il ritiro della cittadinanza a
politici o semplici cittadini israeliani ma di origine araba, che hanno rapporti diretti con Hamas o Hetzbollah.
Speriamo che la terza lettura venga fatta al più presto alla Keneset , e mi auguro dal profondo del Cuore che questi spregevoli individui Uomini e donne, politici arrivisti da strapazzo e scrittori possano essere presi a calci nel di dietro e rimandati indietro nel loro paese, Israele non ha bisogno di tali infidi Antisemiti , già a diversi nemici a cui badare, compresi la Mogherini la Boldrini eccc eccc azz…sempre più donne frustrate contro,Israele e la,sua democrazia ….
Queste ONG possono occuparsi dei palestinesi direttamente in mezzo a loro, senza entrare o permanere comodamente in Israele. Risiedono tra i loro protetti e li rimangono. Intervenire anche sulla cittadinanza di chi collabora con il nemico, ossia il terrorismo mi pare sacrosanto. Poi se qualcuno in Europa grida all’attacco alla democrazia fatti suoi. Fortunatamente Israele non è nella UE (chi in buona fede invoca l’ingresso di Israele nella UE dovrebbe riflettere bene)