By Wirginia Loboda – “Nel nome di persone che hanno cambiato il mondo con la musica(… ) E’ nostro dovere, come artisti, di donare la musica, ma non nel nome della musica, ma per migliorare il mondo” . Cosi Cheryl Potter , cantante di fama internazionale che ha affiancato artisti come Pavarotti, Ennio Morricone, Paolo Conte, Katia Ricciarelli, Tito Puente, Mariah Carey, David Crosby e Amii Stewart, in occasione della decima edizione del Premio Verdi di Sabaudia del 28 agosto 2011, introduce la sua esibizione con il celebre brano “Immagine”.
Scuotendo i cuori e la sensibilità del pubblico, ipnotizzato dalla meraviglia delle note e il timbro di una voce magica e toccante, Cheryl Potter trasmette un messaggio di pace e ricorda un sognatore, Maestro Mauro Petrucci. Colui che fino al 3 giugno 2011, ha combattuto per tutta la vita , per portare avanti questo amore universale, fondando lo stesso Premio Verdi, che sopravvive nonostante la sua prematura e recente scomparsa.
La musica è da secoli uno dei più forti messaggi per la libertà, portato da popoli interi. È un bene fondamentale per tutti, e in particolare per coloro che sono schiacciati dalle oppressioni, dalle guerre e dalla povertà. È una libertà di sentirsi vivi, è un diritto sublime di “gridare” tutto ciò che viene dimenticato o proibito. Il canto dei popoli prigionieri, dai tempi della schiavitù, passando per i canti nelle chiese delle nazioni schiacciate dalla dittatura durante i tempi della la cortina di ferro, a quelli dei “sans papiers” del giorno d’oggi, non voluti dai nostri governi, nascosti nella disperazione di una continua insicurezza, spogliati da ogni diritto, che dimenticano le differenze e la sofferenza della quotidianità, cantando e suonando per ricordarsi di essere ancora degli uomini.
“Come immaginare un mondo senza paesi, perché cosi sarebbe un mondo senza la guerra, come immaginare un mondo senza colori, perché cosi sarebbe senza razzismo. Proviamo pure ad immaginare un mondo senza religioni perché cosi non dobbiamo mai uccidere o fare la guerra usando il nome del Signore. Forse questo è un sogno , ma se ognuno di noi crede che questo sogno possa diventare realtà, siamo all’inizio di quando tutto questo mondo diviso diventerà finalmente unito.” Dopo le parole di introduzione della cantante Cheryl Potter, il suono penetrante di una voce appassionante, attraverso gli sguardi intinti dall’emozione del pubblico ha illuminato la penombra del comune di Sabaudia.
Il PREMIO MUSICALE INTERNAZIONALE G. VERDI X Edizione, al quale hanno partecipato negli anni i più grandi della musica italiana ed internazionale, ha ricordato il senso dell’esistenza dell’arte dei suoni, l’importanza di sognare, per “migliorare il mondo” e la grandezza del suo fondatore , scomparso due mesi fa. Maestro Mauro Petrucci, ha combattuto tutta la vita per portare avanti la sua passione per la musica, partendo dalla piccola comunità dell’Agro Pontino, per sconfinare nel mondo dell’arte musicale. Un timido sognatore, che dieci anni fa diede vita a questo appuntamento annuale , che ha visto esibirsi i più grandi della musica, premiati in occasione di questo evento. Oggi sono le sue figlie, Maestro Luana e Dott.ssa Verdiana Petrucci, insieme alla madre e al sostegno dell’amministrazione comunale, a portare avanti il ricordo di un grande uomo e con questo l’importanza dell’arte, sempre più nascosta dietro la superficialità della quotidianità.
La manifestazione si è trasformata in un vera e propria ode all’arte ed è stata dedicata interamente alla memoria del suo fondatore. Ne hanno partecipato Luis Alva, noto tenore che insegna tutt’ora Canto alla Scala e M° Bruno Aprea, Direttore d’Orchestra stabile a Palm Beach, ai quali sono stati assegnati i Premio G. Verdi “Una Vita per la Musica”, alla penetrante voce e personalità di Cheryl Porter e, a quella vigorosa e vivace del Tenore Cesare Ruta Stoch – il premio alla “Carriera- Music Ambassador”, e infine “last but not least” il Premio Verdi “Giovane promessa della Lirica” alla giovane soprano HyunJu Park. La danza dei suoni, le parole e l’emozione dei loro più e meno giovani ambasciatori, è stata un inno alla vita, rappresentata perfettamente dal secondo brano cantato da Cheryl Potter “Don’t Worry, Be Happy”.
Nelle difficoltà di un mondo che muta sanguinosamente, e dove “Immagine” è ancora soltanto un messaggio portatore e purtroppo non ancora una realtà, attraverso la semplicità e l’umiltà del Maestro Petrucci e, degli ospiti del Premio Verdi 2011, viene trasmesso il messaggio di quanto siano importanti i sogni, di quanto siano essi liberatori, e che questi sogni sono ancora rappresentati dagli ambasciatori dell’arte della musica, un arma più forte di qualsiasi bomba.
Wirginia Loboda
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