Il messaggio islamo-mafioso di Erdogan: colpire Israele per educare l’occidente

13 Dicembre 2017

Israele (Rights Reporter) – Il mondo islamico si riunisce oggi a Istanbul, in Turchia, sotto l’ombrello della Organizzazione per la Cooperazione islamica (OIC) per decidere quali iniziative prendere a seguito del riconoscimento americano di Gerusalemme quale capitale di Israele.

Erdogan è assolutamente intenzionato a cavalcare l’onda della “rabbia islamica” e a farsi paladino della causa palestinese. Nel mirino non c’è solo Israele ma anche tutti gli eventuali Paesi occidentali disposti a seguire la decisione del Presidente Trump.

Oggi a Istanbul ci dovrebbero essere almeno 22 capi di stato o di governo, compresi quelli provenienti da Iran, Malesia, Indonesia, Bangladesh, Sudan, Somalia e Azerbaigian, nonché una rappresentanza palestinese con il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) e il re di Giordania Abdullah II. Inoltre è prevista la partecipazione di circa 25 ministri degli esteri, tra i quali quelli di Egitto, Emirati Arabi Uniti, Marocco e Kazakistan. L’Arabia Saudita, che all’inizio non sembrava intenzionata a partecipare, sarà rappresentata solo dal ministro degli affari islamici.

Quella del mondo islamico è palesemente una prova di forza nei confronti di chiunque volesse andare contro la retorica islamica nata intorno alla città di Gerusalemme. A dimostralo sono le voci che circolano sul documento finale che Erdogan vorrebbe far firmare ai Paesi aderenti alla Organizzazione per la Cooperazione islamica, un documento nel quale sarebbero incluse alcune iniziative volte a scoraggiare altri Paesi occidentali dal seguire l’esempio americano quali per esempio chiedere ai Paesi aderenti alla OIC di ritirare i loro ambasciatori dagli Stati Uniti e da quei Paesi che riconoscono Gerusalemme capitale di Israele, congelare o porre fine alle relazioni con quei paesi che “accettano l’occupazione israeliana di Gerusalemme” e infine dichiarare che gli Stati Uniti non dovrebbero più essere considerati un interlocutore nel processo di pace in Medio Oriente.

Ma l’obiettivo principale della dichiarazione finale sarà come sempre Israele. Il documento dovrebbe infatti prevedere che i Paesi membri pongano fine a progetti politici ed economici congiunti con Israele, dovrebbe invitare tutti gli Stati membri a tagliare i loro legami economici e politici con Israele e infine dovrebbe chiedere la chiusura dello spazio aereo agli aerei israeliani (anche civili) e che i Paesi aderenti pongano fine a qualsiasi cooperazione di intelligence con gli Stati Uniti e con Israele. Specialmente in questa parte finale il documento sembra scritto a Teheran più che a Istanbul.

L’Europa ha già ceduto alle pressioni islamiche. La Mogherini non si è limitata solo a mostrare il vero volto codardo della UE durante il suo incontro con Netanyahu, ha anche telefonato ad Abu Mazen per rassicuralo sul fatto che l’Europa considera Gerusalemme Est la capitale dell’ancora inesistente “Stato palestinese” assicurando il pieno sostegno economico e diplomatico a qualsiasi iniziativa verrà presa dagli arabi pur ribadendo la contrarietà europea ad atti di violenza contro Israele e gli ebrei (non certo una ferma presa di posizione).

Controcorrente invece l’islamico Bahrein che non solo in questi giorni ha organizzato una visita in Israele ma ha anche deciso di organizzare per il mese prossimo una visita di uomini d’affari israeliani in Bahrein.

Gerusalemme esempio della prepotenza islamica

Se ancora qualcuno in occidente avesse dubbi sulla prepotenza islamica la questione di Gerusalemme è un esempio lampante di quello che succede quando il mondo libero decide di andare contro a un qualsiasi dogma musulmano. Ricatti, minacce e violenze scattano in automatico e vanno a crescere man mano che cresce l’ostilità verso quei dogmi che secondo il mondo islamico l’occidente dovrebbe recepire in modo naturale e senza contestazioni. Israele c’è abituato e combatte con decisione contro la prepotenza islamica, ma l’occidente appare timoroso, quasi impaurito di quello che potrebbe accadere. Se le cose non cambiano per il pacifico e remissivo occidente non ci sono molte speranze, è destinato a soccombere. Lo sanno bene i paesi islamici che oggi si riuniscono a Istanbul sotto la regia di Erdogan. E vedrete che mostreranno il loro vero volto: colpire Israele per educare l’occidente.

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Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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