Salvini in Israele. Un paio di riflessioni e domande

10 Dicembre 2018

Salvini in Israele? Bene, pur non essendo assolutamente un salvinista non ci trovo nulla di male al fatto che il Ministro degli interni vada a far visita allo Stato Ebraico e trovo disdicevole e fuori luogo l’attacco portato da Haaretz contro Salvini e questa visita.

Anzi, da una parte sono contento che Salvini vada in Israele, magari riuscirà a spiegare come mai l’Italia alle Nazioni Unite vota sempre contro Israele, nonostante sia cambiato il Governo e nonostante i tanti attestati di stima e amicizia da parte del nostro Ministro dell’Interno nei confronti dello Stato Ebraico.

Ho però una domanda da fare: perché Salvini e non Conte o il Ministro degli Esteri Moavero Milanesi? Per dirla alla Di Pietro, che c’azzecca Salvini?

Non vorrei che fosse tutto finalizzato a qualche “photo opportunity” da sventolare con la comunità ebraica o con quella vasta area della destra nostrana che si appassiona a Israele solo perché viene visto come un baluardo all’avanzata dell’islam, o peggio, come uno Stato che combatte l’islam come se fosse nel suo DNA, ma che se non ci fosse il “pericolo islam” starebbero da mattina a sera a insultare lo Stato Ebraico e tutti gli ebrei.

Poi, visto che domani Salvini parte per Israele mi sarei aspettato da lui una ferma condanna per l’attentato che ieri sera ha fatto sette feriti. A uno come lui perennemente sui social, per di più in procinto di partire per Israele, non dovrebbe essere sfuggito questo terribile attacco. E invece no. Nulla. Nisba. Nemmeno una parola. Come mai? A un vero amico di Israele queste cose non sfuggono.

Ma lasciamo stare, pazienza. Mi interessa di più, per esempio, sapere l’opinione di Salvini su quello che sta facendo il suo amico Putin in Siria, sul perché cioè permette all’Iran di schierare un esercito (con Hezbollah sono due eserciti) al confine con Israele. Se lo ritiene sbagliato, lo dirà a Netanyahu? Lo dirà pubblicamente rischiando però di inimicarsi una larga fetta del suo elettorato che considera Putin una sorta di messia?

Insomma, il viaggio di Salvini in Israele è l’occasione buona per lui di dimostrare che è veramente un amico dello Stato Ebraico, o al contrario di dimostrare che di parole ne dice tante ma quando si tratta di passare ai fatti si ferma alla photo opportunity. Chissà perché ma temo che sia buona la seconda.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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