Per la prima volta le sanzioni USA contro Hezbollah colpiscono due parlamentari libanesi regolarmente eletti al Parlamento di Beirut.
Si tratta di Amin Sherri e Muhammad Hasan Raad inseriti dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti nella lista nera delle persone legate al terrorismo islamico.
Nella lista pubblicata ieri dal Tesoro USA c’è anche Wafiq Safa, un alto funzionario vicino al segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah.
Secondo Sigal Mandelker, Sottosegretario al Tesoro per il terrorismo e l’intelligence finanziaria, i parlamentari di Hezbollah usano il loro potere politico per favorire le attività illecite e terroristiche legate al gruppo terrorista.
I due parlamentari sarebbero legati al traffico di droga proveniente dal sud America e al traffico di armi, due delle principali fonti di finanziamento di Hezbollah, specie dopo che l’Iran è stato costretto a tagliare i finanziamenti al gruppo terrorista.
Wafiq Safa sarebbe invece l’uomo che mantiene i contatti con diversi finanzieri e soprattutto con i cartelli sudamericani della cocaina.
Marcia indietro del Tesoro USA sulle sanzioni a Mohammad Javad Zarif?
Il Tesoro USA avrebbe invece fatto marcia indietro sulle sanzioni al Ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif. A riferirlo è una fonte anonima del Dipartimento di Stato americano.
Secondo la fonte, sebbene gli americani stiano valutando diverse opzioni per aumentare la pressione sull’Iran, al momento nelle lista nera il nome di Zarif non ci sarebbe.
Ad annunciare l’inclusione di Zarif nella lista nera era stato lo scorso 24 giugno, il segretario al Tesoro Steven Mnuchin.
Lotta senza quartiere in tutto il mondo ad Hezbollah
Le intelligence di Stati Uniti e Israele sono fortemente impegnate nello smantellamento della vasta struttura estera di Hezbollah al fine di tagliare ai terroristi le fonti di guadagno illecito.
Una task force congiunta è operativa da diversi mesi in Sud America per smantellare la rete di contrabbando di stupefacenti che da anni controlla il mercato della cocaina in Europa e negli Stati Uniti.
Sotto attenta osservazione anche il nuovo fronte del mercato nero aperto da Hezbollah in Africa e più precisamente in Angola.