In questo momento sta andando molto di moda nella estrema destra italiana, quella per intenderci più a destra di Crosetto e della Meloni, il libro scritto dal Generale Roberto Vannacci, intitolato «il mondo al contrario».
NO, io non l’ho letto come non ho mai letto Mein Kampf oppure Il Capitale o altri libri simili. Ho letto degli estratti di questi libri, dei commenti, ma non perderò tempo dietro a quelle che io considero allucinazioni fanatiche.
In questo momento mi interessa molto di più capire il motivo per cui la destra di tutto il mondo considera Donald Trump il miglior candidato repubblicano alla Casa Bianca.
Uno che praticamente ha consentito all’Iran di bombardagli una base, facendo morti tra i militari americani, senza muovere un dito. Uno che insieme all’altro “mistero”, l’israeliano Benjamin Netanyahu, ha implementato una politica che ha portato gli Ayatollah a un passo dalla bomba atomica nonché i Pasdaran a cento metri dal confine con Israele.
Un vigliacco egoista che di Putin diceva: «penso che possiamo lavorare molto bene con la Russia. Penso che Putin sia un leader forte, è un leader forte».
Uno che ha deliberatamente tentato di rovesciare il risultato di libere e democratiche elezioni facendo credere a milioni di suoi adepti che ci fosse un “deep State” dietro alla sua mancata rielezione.
Uno che ha mentito, che è sotto processo per reati gravissimi come “cospirazione”, uno che ha sottratto documenti sensibili per la sicurezza americana, uno che ha procedimenti per diffamazione, per abusi sessuali e altri reati. Senza contare quelli contro la Trump Organization, la società che gestisce gli affari personali e commerciali di Trump.
Stiamo parlando di un malvivente. Eppure tutta la destra estrema e parte di quella più moderata è schierata con lui.
Una destra che da ieri ha tra le cartucce da sparare anche quella Nikky Haley che proprio sotto la Presidenza Trump ha fatto magnificamente l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite. Questa si una politica di razza che almeno non ha cospirato contro gli Stati Uniti d’America. Una che non crede all’allucinazione del “deep state” ma crede che per vincere serva un buon programma e soprattutto servano i voti.
Questa deriva a destra della destra, quella che sui social fa dire che Crosetto è un comunista perché ha giustamente ripreso un generale che ha scritto un libro a dir poco controverso, è sinceramente preoccupante.
Pazienza che accusino uno come me di essere comunista (in compenso per quelli di sinistra sono fascista), ma Crosetto comunista davvero mi mancava.
È una destra che incredibilmente si è messa a difendere in maniera aperta personaggi come Trump o Netanyahu che sono palesemente “ fuori luogo”, il primo perché ha creato (lui si) un deep state basato sulle menzogne e sulla prevaricazione, il secondo perché ha consegnato le chiavi della democrazia israeliana alla destra estrema e agli estremisti religiosi dopo aver permesso agli iraniani di fare tutto quello che hanno fatto.
Nemmeno nel peggiore degli incubi potevamo pensare al ritorno di una destra così a destra di quella che stiamo vedendo persino in quei contesti, come le comunità ebraiche, dove certe idee dovrebbero essere bandite, quantomeno per la loro storia.
Eppure quello a cui stiamo assistendo è quello che Amotz Asa-El, non certo un giornalista di sinistra, sul Jerusalem Post definisce un mondo “insano di mente” e chiede al Partito Repubblicano di «salvare la democrazia americana» smettendo di sostenere Donald Trump.
Altro che un mondo al contrario, qui alla rovescia c’è la destra a destra della destra che sta uscendo allo scoperto e, piuttosto inspiegabilmente, vi vede partecipi anche persone e comunità che da quel tipo di destra dovrebbero davvero star lontani.