Si chiama Thomas Kwoyelo ed è il primo comandante del Lord’s Resistenve Army (LRA) a giudizio per “crimini contro l’Umanità”. Catturato dall’esercito ugandese (UPDF) nel marzo 2009 dopo un cruento conflitto a fuoco dove venne anche ferito, Thomas Kwoyelo è accusato di vari reati tra i quali omicidio di massa, stupro di massa, riduzione in schiavitù ecc. ecc. per un totale di 53 capi di accusa.
Un altro lato controverso di questo processo, sollevato sempre dagli avvocati difensori di Thomas Kwoyelo, è quello che riguarda l’arruolamento forzoso di cui è stato vittima l’imputato e altri migliaia di giovani nord ugandesi. Secondo gli avvocati difensori (Caleb Alaka e John Francis Onyango) l’ex comandante del LRA sarebbe in effetti una vittima di Joseph Kony, controverso comandante in capo e fondatore del LRA a sua volta ricercato dal Tribunale Penale internazionale per crimini contro l’Umanità, in quanto rapito da bambino e costretto a combattere dopo un lungo periodo di coercizione e un severo lavaggio del cervello. Questa è forse la linea di difesa più importante. Infatti è indiscutibilmente vero che moltissimi appartenenti all’LRA siano stati rapiti da bambini e costretti a combattere. E’ altrettanto vero che sono stati vittime di pesanti condizionamenti mentali come dimostrano i tanti esempi di bambini soldato attualmente nei centri di recupero del nord Uganda. Tuttavia, l’efferatezza e la quantità di episodi imputati a Thomas Kwoyelo sono talmente tanti e talmente cruenti da far pensare che in questo caso si vada ben oltre il condizionamento psicologico. Oltretutto il fatto che l’imputato non si sia consegnato nel 2006 a seguito dei colloqui di pace e che invece abbia scelto di seguire Kony nelle foreste del Congo, non depone a suo favore.
La corte di Gulu, presieduta dal giudice Dan Akiiki Kiiza, ha ascoltato le obiezioni della difesa e le contestazioni della accusa e ha deciso di rinviare il processo al 25 luglio per avere il tempo di studiare bene il caso e di valutare sia se l’imputato possa rientrare o meno nell’amnistia oppure se sia in effetti una vittima di Joseph Kony, così come lo sono migliaia di giovani nord ugandesi.
Per decenni il Lord’s Resistence Army ha commesso gravi crimini in Nord Uganda massacrando migliaia di persone, sequestrando migliaia di bambini e bambine per trasformarli in bambini soldato (per i maschi) o in schiave sessuali (per le femmine), generando con le sue azioni milioni di rifugiati che solo ultimamente sono potuti rientrare nei loro villaggi d’origine. Nel 2005 la Corte Penale Internazionale ha incriminato Joseph Kony e altri quattro comandanti del LRA per crimini contro l’Umanità.
Secondo Protocollo