E’ un accorato appello a Salvini quello che arriva dai “ragazzi di Teheran” per salvare un ragazzo iraniano gay e cristiano dalla deportazione in Iran.
La storia di Mehdi Shokr Khoda, un ragazzo iraniano gay e cristiano, non è molto diversa da quella di tanti suoi coetanei iraniani. Criminalizzato in patria per la sua religione e per le sue tendenze sessuali, riesce a fuggire dall’Iran e ad arrivare in Svezia dove avanza richiesta di asilo politico in quanto perseguitato nel suo paese per motivi religiosi e morali.
Nel frattempo, in attesa di ricevere lo status di rifugiato, si costruisce una vita insieme con il suo compagno italiano, Carlo Rapisarda, giovane catanese emigrato in Svezia per ragioni di studio.
Poi improvvisamente la doccia fredda. Come riporta il sito GaiaItalia.com, le autorità svedesi inspiegabilmente gli negano lo status di rifugiato e ne ordinano la deportazione in Iran dove chiaramente il ragazzo rischia la vita in quanto i gay in Iran vengono impiccati.
Come ricorda GaiaItalia.com, il Ministro Salvini ha sempre detto di non voler negare il diritto d’asilo a coloro che scappano dalle guerre e dalle persecuzioni politiche: il caso di Mehdi Shokr Khoda è, in questo senso, un caso esemplare.
I due ragazzi hanno fatto ricorso e per questo devono affrontare una lunga battaglia legale che costerà loro molto denaro. Per questo GaiaItalia.con ha organizzato anche una raccolta fondi che potrete trovare a questo indirizzo.
Tuttavia tutto questo potrebbe essere facilmente superato se solo il Ministro Salvini accogliesse l’appello lanciato da GaiaItalia.com e adesso da Rights Reporter.
Caro Ministro Salvini, è tristemente noto a tutti che fine fanno i ragazzi e le ragazze omosessuali in Iran. Vengono impiccati in pubblica piazza, appesi ad alte gru in modo che tutti possano vedere cosa succede a chi non rispetta la legge islamica imposta dagli Ayatollah.
Noi riteniamo che lei, pur essendo una persona non particolarmente vicina alla tematica dei Diritti delle persone omosessuali, sia comunque persona attenta alle violenze islamiche verso coloro che non rispettano i dettami della Sharia e riteniamo che potrebbe facilmente decidere di accogliere Mehdi Shokr Khoda in Italia concedendogli lo status di rifugiato e permettendogli di vivere la sua storia d’amore con un ragazzo italiano.
Sappiamo che tutto questo non le porterà voti e di certo non le porterà notorietà tra i suoi elettori, ma riteniamo che nonostante tutto questo Lei abbia il coraggio necessario nonché la forza per prendere una decisione in tal senso.
Per questo motivo facciamo nostro l’appello lanciato dai “ragazzi di Teheran” attraverso GaiaItalia.com sperando in una sua positiva risposta e in suo tempestivo intervento presso le autorità svedesi affinché il giovane Mehdi Shokr Khoda possa trasferirsi in Italia insieme al suo compagno italiano.