Bambine violentate, matrimoni imposti ecc. ecc. Tutti i crimini nel nome dell’islam
Ieri le Nazioni Unite hanno indetto la “giornata delle bambine” per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’incredibile situazione in cui vengono a trovarsi le bambine in alcuni contesti, molti dei quali musulmani, nei quali si assiste alle più gravi violazioni dei Diritti Umani e del Bambino.
Matrimoni imposti tra bambine di appena nove anni e uomini dieci volte più vecchi, stupri, mutilazioni genitali, violenze sessuali collettive, sono solo una parte del problema. I dati diffusi dalle Nazioni Unite, sicuramente in difetto, dipingono una situazione nei Paesi islamici e in una parte dei Paesi asiatici davvero drammatica per le bambine. A spiccare in modo particolare è il conto delle cosiddette “spose bambine” dove però vengono omessi (non si sa quanto volontariamente) i dati relativi al Maghreb, alla regione del Sahel e agli incredibili dati che arrivano dall’Europa dove i matrimoni imposti e le mutilazioni genitali vengono incredibilmente tollerati.
Voglio aprire una piccola parentesi sui dati diffusi dall’Onu perché poi vorrei fare la cronaca di quello di cui nessuna parla. Secondo l’Onu i posti peggiori per le “spose bambine” sono il Bangladesh dove i 2/3 delle neo-spose sono bambine, il Nepal dove sono la metà, l’Afghanistan dove sono il 39%, l’India dove si arriva al 29% e il Pakistan dove sarebbero il 24% anche se secondo dati indipendenti questa percentuale è fortemente in difetto. L’Onu ha trascurato completamente i dati provenienti dal Maghreb e, soprattutto, dalla zona del Sahel dove, soprattutto nel nord del Mali occupato dagli estremisti islamici, la situazione per le bambine e per le donne più in generale sta precipitando. Pochi giorni fa nella città di Timbuktu alcune donne sono scese in strada mano nella mano con le loro figlie per denunciare gli stupri e i matrimoni imposti ai danni delle bambine. La risposta degli estremisti islamici è arrivata il giorno dopo con centinaia di “stupri punitivi” ai danni di mamme e bambine, stupri di cui nessuno ha osato parlare anche nella “liberissima” stampa occidentale. E del fatto che in Egitto, quello democratico post primavera araba di Mohammed Morsi, stia per entrare in vigore una legge che porta a nove anni l’età da matrimonio per le bambine nessuno dice nulla. Si sa, pure Maometto sposò Aisha a sette anni, quindi c’è il rischio di offendere la sempre sensibilissima morale (si fa per dire) islamica.
E vogliamo parlare dell’Europa? Ogni anno 20.000 (ventimila) casi di infibulazione in Gran Bretagna, almeno 2.000 (duemila) casi in Italia, centinaia di casi segnalati in Francia, Germania, persino in Svizzera e nei Paesi nordici. Che dire poi dei matrimoni imposti? Gli immigrati, soprattutto Pakistani e Indiani ma anche maghrebini, che sposano giovanissime ragazzine in patria e poi le fanno arrivare con il “ricongiungimento famigliare” aggirando così le leggi europee. Molte di queste “spose” sono adolescenti e comunque non consenzienti.
Si ha l’impressione, purtroppo molto forte, che tutti questi crimini vengano fondamentalmente tollerati nel nome di una molto improbabile integrazione con l’Islam o che, nella migliore delle ipotesi, vengano accettati in quanto parte integrante della “cultura islamica”.
E non basta una “giornata delle bambine”, per altro assolutamente ipocrita, per combattere questi veri e propri atti criminali. Ci vuole ben altro. Ci vogliono leggi precise e inequivocabili in Europa, una lotta senza quartiere anche nei Paesi islamici, una sensibilizzazione continua e costate che porti la popolazione a segnalare alle autorità tutti quei casi “sospetti” ma, soprattutto, occorre smetterla con l’ipocrisia della tolleranza nel nome di una religione. Questi sono atti criminali e come tali devono essere trattati.
Bianca B.
Acuni sostengono che siano nove, ma numerosi teologi hanno dato prova che Maometto sposo’ Aisha a diciotto anni. Il problema non e’ nell’islam , ma che la maggior parte delle persone che vivono nei paesi islamici sono ignoranti e non sanno bene la verita’ della loro propria religione. Le abitudini sbagliate esercitate nei paesi islamici sono ereditate dagli antenati e non hanno alcun rapporto con l’Islam, come per esempio l’infibulazione che risale ai faraoni. In Egitto, la proposta di una legge che porta a nove anni l’età da matrimonio e’ stata accolta con una forte opposizione e non e’ previsto che venga approvata.
In merito all’età di Aiasha
http://it.wikipedia.org/wiki/Aisha
mentre per quanto riguarda la legge in Egitto (a parte il fatto che solo proporla è aberrante) sembra che invece verrà proprio approvata. Buona parte della Fratellanza Musulmana e il gruppo (numeroso) dei parlamentari salafiti fanno una grossa pressione
Un commentatore sostiene che gli islamici abbiano paura e timore della democrazia perchè questa, portata dall’Occidente ingordo, potrebbe sottometterli e privarli delle loro ricchezze, minerali, petrolio, ecc…
Una teoria assurda ma che trova sostegno e forza solo in quei paesi dove la donna è considerata alla stregua di una mosca.
Ci domandiamo come mai le organizzazioni mondiali, e non per ultimo la UE, premio Nobel per la pace, con tutte le organizzazioni femministe italiane che pensano solo a scendere in piazza per non essere paragonate a certe veline, non intervengano in modo diretto e categorico presso queste nazioni retrograde ed omofobiche. E’ lampante che non intervenendo, o intervenendo debolmente, si approva il loro operato, e quindi si è al pari di loro, omofobi.
Vero: le mutilazioni genitali femminili sono preislamiche. Detto questo, come mai sono sparite dai Paesi cristiani e sono rimaste nei Paesi musulmani? Non è forse vero che nel corano – se non ricordo male – c’è l’invito a non esagerare, ossia una autorizzazione ufficiale ed esplicita a proseguire a mutilare le donne? Sinceramente ne abbiamo abbastanza di queste arrampicate sugli specchi per tentare di dimostrare l’indimostrabile, ossia che la colpa non sarebbe dell’islam in sé bensì degli ignoranti che lo interpretano male. Anche se fosse vero – e sappiamo benissimo che non lo è, perché noi ignoranti non siamo davvero – è con chi lo applica che abbiamo a che fare, con chi stupra bambine di due anni col permesso dell’imam, con chi predica lo sterminio degli ebrei – pratica iniziata due anni dopo la nascita dell’islam, cerchiamo di non dimenticarlo, per favore -, con chi si fa esplodere per andare in paradiso, con chi sgozza la figlia che non vuole portare il velo e la seppellisce nel giardino di casa, con chi ogni giorno invade le nmostre strade per mettersi col culo per aria e guai a chi osa disturbare. E’ ora di finirla di cercare di prenderci in giro con le storielle, perché noi ne abbiamo abbastanza!
@blogdibarbara. Non diamo tregua a tutti coloro che difendono e appoggiano questi retrogradi regimi islamici. Ricordiamo a tutti l’esempio di Hina, dolce e stupenda ragazza pachistana, sgozzata dal padre con il consenso della madre, e parenti vari, gettata fuori dalla finestra nel giardino sottostante e ricoperta alla meno peggio sotto un mucchio di terra, perche’ aveva un ragazzo italiano e non voleva sposarsi co un pachistano. Smettiamola di essere comprensivi con la loro cultura di morte e di degrado. Salviamo le bambine e le donne dai loro artigli schifosi.
@blogdibarbara hai perfettamente ragione, condivido al 100% ciò che hai scritto
@blogdibarbara dici il vero, l’europa è cieca e ha paura di dire la verità. Attaccare Israele e gli ebrei non provoca nulla, attaccare l’islam è moolto pericoloso, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Buona giornata
Barbara!!!
siamo inglesi