Cosa è successo veramente in questi giorni di guerra tra Israele e Hamas

6 Maggio 2019
israele sotto attacco

Visto che, al momento in cui scriviamo, la tregua sembrerebbe reggere, per quanto precaria possa essere, vediamo di riportare i numeri direttamente fatti dalle IDF in questo weekend di guerra tra Israele e i gruppi terroristici della Striscia di Gaza.

Sono stati lanciati 690 (seicentonovanta!) razzi da Gaza verso il territorio israeliano, soprattutto verso le città più vicine come Ashdod e Ashkelon. 240 sono stati intercettati dal sistema Iron Dome. L’obbiettivo di saturare le difese israeliane da parte dei terroristi è in parte riuscito. Dozzine i feriti, che non hanno intasato le strutture ospedaliere o pronto soccorsi in quanto i medici e gli infermieri sono in grado di curare molti feriti in poco tempo, una tecnica collaudata che è stata anche esportata all’estero in giro per il mondo dalle spedizioni di soccorso israeliane intervenute per le calamità naturali. Distrutte o danneggiate abitazioni, scuole e anche parte di un ospedale oncologico. Bisogna fare purtroppo la conta dei morti, 4 da parte israeliana e 29 da parte palestinese, la maggior parte dei quali sono terroristi (come scritto qui: Soldi in cambio di Pace).

Le IDF hanno confermato la distruzione di 350 obbiettivi di Hamas e Jihad Islamica (PIJ) che includono siti di lancio dei razzi, squadre e agenti legati al terrorismo, centri di comando e addestramento, depositi di armi, punti di osservazione e compound militari. Tra gli obbiettivi è stato eliminato il quartier generale dove lavoravano gli operatori informatici di Hamas. Tra le vittime palestinesi figura Hamed Hamdan al Khodari, il responsabile del trasferimento dei fondi iraniani verso Hamas e Jihad Islamica.

Trasferire soldi iraniani verso Hamas e PJI non ti fa diventare un businessman ma un terrorista”, questo il commento fatto su twitter dalle IDF.

Un po’ di ironia israeliana

twitter messaggio non inoltrato
Risposta di Twitter

Una curiosità, mentre infuriavano gli attacchi verso Israele, gli aggiornamenti sono stati interrotti perché, secondo l’algoritmo del noto social network, si trattava di messaggi ripetitivi:

Ci piacerebbe aggiornarvi sul costante lancio di razzi da Gaza ma Twitter ci impedisce di ripetere i messaggi”

Il bello e il brutto dei social network.

Nonostante la drammaticità degli eventi, gli israeliani non perdono il buon umore, un po’ per abitudine, da sempre costretti a difendersi e combattere, un po’ per non darla vinta ai terroristi. Come dopo una tempesta la vita, che amano, continua.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

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