Da molti mesi è in atto un attacco mediatico contro Israele, un attacco che ha portato ad un notevole allargamento del fronte filo-palestinese frutto di questa campagna mediatica fatta spesso di menzogne e di un vero e proprio travisamento dei fatti. Cerchiamo quindi, in tutta tranquillità e senza presunzione, di fare un po’ di chiarezza per tutti coloro che spesso ascoltano una sola campana (quella filo-araba) e non seguono con l’attenzione che meriterebbero i fatti medio-orientali.
Altro fatto storico su cui i filo-palestinesi costruiscono una campagna di menzogne è quello riguardante la cosiddetta “occupazione di Gaza”. Nel 2005 Israele si ritirò completamente dalla Striscia di Gaza lasciandone il controllo, a precise condizioni di sicurezza, alla ANP. Nel volgere di poco tempo Hamas prese il controllo della Striscia di Gaza scalzando la ANP. Da allora Gaza è considerata (a ragione) da Israele “territorio ostile”. Per questo motivo tutte le merci e le persone che entrano o escono dalla Striscia di Gaza vengono controllate, anche attraverso ferrea una cintura di controllo. Solo gli aiuti umanitari possono entrare a Gaza e, come dimostrano decine di rapporti indipendenti (persino dell’Onu), di aiuti ne entrano in abbondanza. Gaza quindi non è occupata e neppure sotto assedio. Gaza è semplicemente controllata esattamente come si fa per un “territorio ostile” e come avviene in tutte le altre parti del mondo. Per ammissione della Croce Rossa Internazionale, non c’è crisi umanitaria a Gaza, come invece continuano a strombazzare i tromboni filo-terroristi. Perché allora i filo-palestinesi continuano a sostenere che Gaza è occupata o sotto assedio? Perché la macchina propagandistica araba (che è molto brava in queste cose) non accetta il fatto che Israele abbia tutto il Diritto di proteggere le sue frontiere e la sua popolazione da infiltrazioni terroristiche o da attacchi con lancio di missili. Secondo un insano pensiero applicato però solo a Israele, i terroristi dovrebbero essere lasciati liberi di entrare in territorio israeliano per compiere attentati, liberi di lanciare missili su Israele, liberi di importare armi ed esplosivi e liberi di implementare quello che per statuto è il loro unico obbiettivo: la distruzione di Israele. Ed è allora che una azione difensiva portata a termine da Israele contro i terroristi di Hamas, per buona parte dell’opinione pubblica fuorviata dalla campagna mediatica filo-araba diventa un attacco ai “poveri palestinesi”. E’ quello che letteralmente si chiama “capovolgimento della verità”.
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