In Egitto è stato fatto un ulteriore passo avanti alla lotta all’integralismo islamico. Con un comunicato diffuso oggi e firmato dal Presidente dell’Università del Cairo, Gaber Nassar, viene fatto divieto di indossare il niquab, cioè il velo integrale che copre la donna da capo a piedi, alle infermiere, ai medici e a tutto il personale accademico dell’Ospedale dell’Università del Cairo.
«La decisione vieta di indossare il niqab negli ospedali Qasr Al-Aini durante le ore di lavoro al fine di garantire i Diritti e gli interessi dei pazienti» si legge nel comunicato. La decisione è volta a garantire ai pazienti e ai loro famigliari il diritto a conoscere chi li sta curando. Negli ospedali dell’Università del Cairo (Cairo University Teaching Hospital, noto come Al-Qasr Al-Aini) non è molto il personale che usa il niqab durante le ore di lavoro, ma comunque il Presidente Nassar ha ritenuto doveroso proibirlo anche alle poche che lo usano.
Già nel settembre del 2015 Gaber Nasser aveva vietato il niquab alle docenti dell’Università del Cairo scatenando diverse proteste e accuse di “razzismo”.
Ahmed Mahran, un avvocato del Cairo Center for Political and Legal Studies, ha fatto sapere che presenterà ricorso alle decisione del Presidente dell’Università del Cairo in quanto violano il Diritto costituzionale e le libertà personali. Anche associazioni vicine alla Fratellanza Musulmana hanno fatto sapere che si opporranno a questa decisione. Tra le docenti dell’Università e le accademiche che operano al Cairo University Teaching Hospital sarebbero un centinaio le donne che portano il niqab che hanno sporto denuncia contro il Presidente Gaber Nassar.
In Egitto la lotta all’integralismo islamico sotto ogni forma si è intensificata ulteriormente dopo che proprio gli integralisti islamici hanno condotto diversi attentati e stanno cercando di compromettere in ogni modo l’economia del Paese.
Redazione