Gaza è al buio ma Israele non c’entra nulla. A decidere così è stata la ANP (Autorità nazionale Palestinese) che questa mattina ha comunicato al COGAT di aver deciso di interrompere il pagamento del gasolio necessario al funzionamento della centrale elettrica di Gaza.
Per il momento quindi l’energia elettrica a Gaza viene garantita solo da Israele e in minima parte dall’Egitto, energia che però soddisfa solo il 30% del fabbisogno della Striscia di Gaza il che garantisce l’erogazione di luce per qualche ora solamente.
La spesa per l’energia elettrica di Gaza è stimata in circa 11 milioni di dollari al mese, denaro che fino ad oggi Israele recuperava dalle detrazione delle tasse dovute alla ANP.
La decisione della ANP arriva in un momento di forte contrasto tra la dirigenza palestinese di Ramallah e quella di Gaza, cioè tra quella della stessa ANP e Hamas. Una lotta tra bande criminali il cui prezzo lo stanno pagando le persone che vivono a Gaza e in parte Israele.
Ed è di ieri sera un rapporto di Banca Mondiale nel quale l’istituto mondiale denuncia le responsabilità di Hamas e della ANP nella crisi umanitaria che attanaglia Gaza, un documento uscito a pochi giorni dalla convocazione dei Paesi donatori chiamati nuovamente e mettere soldi nella ormai infinita ricostruzione di Gaza.
[box type=”info”]Nota a margine: subito dopo l’annuncio della ANP da una postazione di Hamas a Gaza sono partiti colpi di arma da fuoco verso un gruppo di militari israeliani che stavano sistemando la barriera sul confine con la Striscia. Un carro armato israeliano ha distrutto la postazione di Hamas.[/box]