Hamas difende l’ISIS. Cosa ne pensano Vendola e Di Stefano?

17 Febbraio 2015

Da molti mesi diciamo che non c’è alcuna differenza tra Hamas e ISIS. Bene, oggi anche i più scettici ne hanno avuto la prova lampante. Ieri il portavoce di Hamas, Salah Bardawil, ha “avvisato” che «un intervento italiano in Libia sarebbe considerato ostile, come una crociata».

Hamas respinge il “pretesto” di un intervento i n Libia con la scusa che «serve a combattere il terrorismo». La cosa è logica, un gruppo terrorista islamico non può chiaramente approvare qualcosa che vada contro i propri interessi, solo che fino ad oggi non erano mai stati così chiari.

Ora vorremmo chiedere ai politici italiani, come Vendola di Ecologia Sinistra e Libertà oppure Di Stefano del M5S che da sempre appoggiano i terroristi di Hamas cosa ne pensano di questa chiara presa di posizione di Hamas a favore del ISIS. E vorremmo chiedere anche a Prodi cosa ne pensa dato che proprio domenica in una scandalosa intervista a RAI News 24 ha affermato che con questa gente bisognerebbe trattarci, così come fece tempo da Di Battista del M5S che proprio ieri è salito all’onore delle cronache sul New York Times come politico italiano che le ha sparate più grosse.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Sharon Levi

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Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

4 Comments

  1. Il discorso che però faceva Prodi era molto diverso e molto più ampio, non ha mai detto tra l’altro che bisogna trattare con l’ISIS.

    • Prodi ha detto tutto e non ha detto nulla. Sentirlo parlare mi ha davvero ricordato i discorsi andreottiani dove tutto era un compromesso, tutto era oscuro e fumoso

    • Il discorso che ha fatto Prodi riguardava soprattutto il perchè si è arrivati a questa soluzione e la natura stessa del potere e governo del territorio in Libia. L’aver trascurato che la Libia è da sempre un unione di clan che si spartiscono il potere e il territorio ci ha portato a questo punto, dove in Libia esistono 2 Governi entrambi deboli, divisi comunque al loro interno da queste lotte di potere, e un nuovo sedicente Califfato. Se si vuole costruire una Libia unica, pacifica e sicura in futuro questo è un dettaglio, se non IL dettaglio, che non si può minimamente trascurare. Neanche Gheddafi durante tutto il suo regime ha mai potuto trascurarlo, noi l’abbiamo già fatto e grazie a questo stiamo in questa situazione. Ora come si può trascurare questo anche nella lotta contro l’IS? Un clan che non si sente corteggiato o considerato o offeso dagli occidentali è molto più probabile che passi dalla parte dell’IS anche solo per ripicca, ed è questo quello che si vuole?

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