Lo ammetto, non mi bastava la Sclerosi Multipla, l’amputazione di una gamba e tutti i guai circolatori, sono così masochista da guardare ogni giorno La 7 e quei programmi populisti che sono “L’Aria che Tira” condotto (si fa per dire) da Mirta Merlino e “Tagada” condotto da Tiziana Panella.
Non li guardo integralmente, vado e vengo e se sento che parlano di una cosa che mi interessa mi ci fermo. Non dovrei, me lo ha detto anche il dottore, ma ho smesso di fumare e di guardare Lilli Gruber quindi ho un certo margine su altri punti sui quali disgredire.
La 7 è diventata la TV dove vanno tutti quelli che non hanno l’autorità per essere invitati nei programmi seri. È una bella lotta con Rete 4, ma per il momento la coppia Merlino/Panella sembra inarrivabile. L’ospitata fissa di Peter Gomez con le sue idiozie quotidiane fornisce a La 7 un buon vantaggio.
Oggi ho visto un arrogante Marco Tarquinio dalla Merlino e un incontenibile Peter Gomez dalla Panella, due di quelli che è un anno che invocano la pace in Ucraina senza offrire nessuna soluzione se non quella eterna, per gli ucraini, che fa capo alla fine degli aiuti militari a Kiev.
Due campioni del “premetto che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito, MA…”, quelli che quando gli chiedi come vorrebbero arrivare alla pace o non sanno come risponderti o ti rispondono che l’Ucraina dovrebbe trattare con Putin e fare qualche rinuncia. Fare qualche rinuncia…
Peter Gomez è un anno che urla che stiamo andando verso una guerra nucleare. Qualcuno gli spieghi che Putin è pazzo ma non fino a questo punto e che comunque anche in Russia c’è un sistema di controllo sulle armi nucleari. Non è che Putin una mattina si alza e decide di nuclearizzare qualcuno.
Oggi dalla merlino c’era anche Nicolai Lilin che non ho capito bene né cosa fa né per conto di chi parla. Si presenta e sembra contro Putin ma non lo è. Non è russo, non è ucraino, ha la cittadinanza italiana perché si sposato qui. Wikipedia dice che è nato in Moldavia e che proviene da una famiglia di tradizioni e origini siberiane, qualsiasi cosa voglia dire. Ha una biografia importante messa in dubbio però da diverse parti.
A prescindere da chi sia o da dove venga, a mio parere è un lupo travestito da agnello, uno che considera la Rivoluzione di Maidan alla stregua di un colpo di stato, esattamente come fa Putin e come fanno tutti i putinisti. Uno di quelli che sostiene che la guerra in Ucraina è iniziata anni fa nel Donbass, cioè quello che dice Putin e tutti i putinisti.
Chiaramente ho preso solo tre esempi di quelli che ogni giorno vediamo su questa rete. Domani sarà un anno che i nazisti russi hanno aggredito l’Ucraina. In dodici mesi hanno commesso migliaia di crimini di guerra, atti che non possono e non devono essere perdonati.
Putin non può essere un interlocutore per la pace semplicemente perché è un criminale di guerra e fino a quando al Cremlino ci sarà lui non sarà possibile intavolare nessuna trattativa di pace. È ora di dirlo con chiarezza, anche a questi cialtroni della pace che quotidianamente ci scartavetrano i cosiddetti con le loro sciocchezze che portano al nulla assoluto o, addirittura, favoriscono il nazista di Mosca.
Un’ultima cosa. Non sono cattolico e di certo non sono un fan di Papa Francesco, ma mi urta moltissimo questo fare continuamente riferimento alle “parole del Papa” per trovare argomentazioni sulle cosiddette “trattative di pace”. Il papa fa il Papa. Ve lo immaginate Papa Francesco che giustifica l’autodifesa dell’Ucraina? Solo un Papa avrebbe avuto l’autorevolezza per farlo, ma non c’è più e lo hanno fatto santo.