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Iran: un nastro audio inguaia Zarif e mostra al mondo chi comanda a Teheran

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Iran: un nastro audio inguaia Zarif e mostra al mondo chi comanda a Teheran

È una vita che sosteniamo che in Iran comandano le guardie rivoluzionarie, come uno stato nello stato agiscono sul fronte economico e su quello militare senza chiedere il permesso a nessuno.

Non è certo quindi una novità. Ma se a dirlo è il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif la cosa assume tutto un altro significato.

In un nastro audio trapelato non si sa come di cui parla oggi il New York Times, Zarif critica duramente il defunto Generale Qassem Soleimani, capo della potentissima Forza Quds ucciso dagli americani nel gennaio dello scorso anno.

Il ministro degli esteri iraniano racconta che Soleimani e la Russia cercarono in più di una occasione di sabotare il primo accordo sul nucleare iraniano.

Tra le altre cose, nel nastro Zarif critica Soleimani per aver permesso agli aerei da guerra russi di sorvolare l’Iran per bombardare la Siria, per aver spostato attrezzature militari e personale in Siria usando la compagnia aerea di proprietà statale Iran Air all’insaputa del governo e infine per aver dispiegato Forze di terra iraniane in Siria.

Zarif ha detto che la Russia non voleva che l’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA) avesse successo e “ha messo tutto il suo peso” dietro la creazione di ostacoli perché non era nell’interesse di Mosca che l’Iran normalizzasse le relazioni con l’Occidente.

A tal fine il Generale Soleimani si sarebbe recato diverse volte a Mosca per decidere con i russi come fare a demolire i risultati ottenuti sul JCPOA dalla diplomazia.

«Nella Repubblica Islamica governa il settore militare» afferma perentoriamente Zarif nell’audio.

Questa ultime dichiarazioni esplosive, contenute nel file audio trapelato, sono state forse quelle che più di tutti hanno spinto i tanti oppositori di Zarif a chiederne le dimissioni.

Compromessi i negoziati per un nuovo accordo nucleare?

In molti sostengono che dopo questa (ennesima) fuga di notizie la credibilità di Zarif sia ridotta ai minimi termini e che quindi i neonati negoziati per riprendere il vecchio JCPOA siano falliti prima ancora di cominciare.

A beneficiarne per motivi diversi sarebbero i Guardiani della Rivoluzione Islamica, che non vogliono accordi che rallentino la loro corsa all’arma nucleare, e Israele che considera qualsiasi accordo un modo per gli iraniani di guadagnare tempo e arrivare così all’arma atomica.

Al di la delle conseguenze interne di questa ennesima fuga di notizie in Iran, quello che appare chiaro è che la Repubblica Islamica è totalmente nelle mani delle Guardie Rivoluzionarie, sia a livello politico che a livello militare.

Quello che dice il Ministro degli esteri iraniano non è niente che possa sorprendere, ma il fatto davvero straordinario è che sia un personaggio così importante come Zarif a dirlo.

Il nastro fatto trapelare contiene una serie di accuse alle Guardie Rivoluzionarie davvero al limite dell’incredibile e dimostra quanto potere abbiano i pasdaran.

L’ex vice-presidente iraniano Mohammad Ali Abtahi ha paragonato, come gravità, questo nastro al furto di documenti segreti sul nucleare perpetrato a Teheran dal Mossad.