Una delle notizie positive uscite dal recente vertice tra il Presidente russo, Vladimir Putin e il Premier israeliano, Binyamin Netanyahu, è che la Russia non venderà i suoi missili antiaerei alla Siria. Così come avvenne per l’Iran, il Governo israeliano è riuscito a bloccare la vendita di missili S-300 a Damasco.
A renderlo noto è stato questa mattina il Ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, che lo ha detto alla radio dell’esercito israeliano specificando che la Siria aveva ordinato il sistema missilistico russo per un valore di 100 milioni di dollari.
Gli S-300 sono missili terra aria che dispongono di un sistema efficientissimo in grado di colpire contemporaneamente 100 bersagli ad una distanza di 60 Km. E’ quindi uno dei sistemi missilistici antiaerei più avanzati del mondo.
Nel 2007 Israele riuscì a bloccare la vendita di S-300 anche all’Iran che arrivò a denunciare la Russia alle Nazioni Unite per non aver consegnato quelle modernissime armi che, in caso di attacco israeliano alle centrali nucleari iraniane, sarebbero state un enorme pericolo per gli aerei con la Stella di David.
E’ un altro segnale delle mutate relazioni tra la Russia del nuovo Putin e Israele, relazioni che non faranno piacere a Washington ma che si rendono necessarie proprio per il mutato atteggiamento americano e per i nuovi equilibri voluti in Medio Oriente dal Presidente Barack Obama, equilibri tutti sbilanciati verso l’estremismo islamico.