Parliamoci chiaro, con l’accordo sul nucleare iraniano raggiunto ieri a Vienna gli iraniani hanno fatto un capolavoro diplomatico, hanno ingannato quasi tutti facendo credere di piegarsi alle potenze mondiali quando invece sono proprio le potenze mondiali ad aver ceduto al regime iraniano. E che il capolavoro diplomatico sia perfettamente riuscito lo dimostra il fatto che le reazioni mondiali sono quasi tutte improntate all’ottimismo.
In realtà l’accordo sul nucleare iraniano non impedisce affatto all’Iran di dotarsi di armi nucleari ma assicura che non lo farà nell’immediato, cioè non lo farà durante il mandato di Obama e degli altri leader che hanno partecipato al suicidio assistito della democrazia. Se domani gli iraniani decidessero di violare l’accordo potrebbero arrivare alla bomba nel giro di pochissimo tempo.
Obama, pur di mettere sul calcio della sua pistola la tacca tanto ambita dell’accordo sul nucleare iraniano non ha guardato in faccia nessuno, nemmeno ai suoi alleati più stretti in Medio Oriente, cioè Israele, Stati arabi e Turchia. Ma il problema quando si ripresenterà (e si ripresenterà) non sarà affrontato né da Obama né dagli altri firmatari dell’accordo, ci saranno altri politici e soprattutto saranno Israele e gli Stati Arabi a doverlo affrontare. E’ letteralmente uno scaricabarile che però permette a questo fantoccio, premio Nobel per la pace, di avere il suo attimo di gloria.
E non mancano nemmeno le critiche rivolte a Obama dallo stesso Congresso americano, sia da parte democratica che repubblicana. In molti infatti si rendono conto che con questo accordo non solo non si impedisce all’Iran di dotarsi di armi nucleari ma che si spalanca un’autostrada al terrorismo islamico supportato da Teheran. Ora sarà proprio il Congresso a doversi esprimere (entro 60 giorni) su questo accordo ma Obama ha già annunciato che nel caso l’accordo venisse respinto apporrà il veto, quindi per aggirarlo saranno necessari il 75% dei voti del Congresso, voti che i repubblicani non hanno e che probabilmente non arriveranno nemmeno da quei senatori democratici consci dell’enorme errore commesso dal Presidente americano.
E’ l’eredità che Obama lascia al suo successore, chiunque esso sia, e siamo sicuri che né alla Clinton né a Bush questa eredità piaccia più di tanto.
Scritto da Adrian Niscemi
L’opinione del Congresso è ininfluente. Giustamente come detto nell’articolo il “capolavoro” dell’Iran ha avuto luogo nel momento in cui si è accettato il summit segnando così la debolezza dell’occidente.
Chiamiamolo con il suo vero nome, il tradimento di Obama a netanyhau e ad Israele…….tre anni fa Israele era pronto operativamente ad attaccare i centri nucleari Iraniani come peraltro aveva fatto sia in Iraq che in Siria negli anni scorsi in due azioni distinte dei cacci della Iaf, lo sbaglio di Bibi è stato uno solo, avvisare gli Americani e fidarsi delle promesse di Obama, questo è lo sbaglio strategico del primo ministro si Israele essersi fidato di una persona incompetente in politica estera compreso il suo entourage partendo dal suo insignificante giullare Kerry, una cosa che in un momento grave nessun premier israeliano aveva sbagliato, davano del guerrafondaio a Bibi gli davano del politico che voleva creare i presupposti per infiammare il medio oriente innescando una guerra con i persiani, ora, il medio oriente brucia è letteralmente esploso per le incompetenza di Obama, ma sopratutto il suo odio viscerale contro Israele , a dato la possibbilita di dotarsi dell’arma nucleare ad un regime sanguinario piuttosto che a permettere al l’unica democrazia del medio oriente, Isarele, di radere al suolo tutto il sistema Nucleare creato con gli aiuti Dei Russi della Nord Corea e Cinesi, ecco il grande errore di Bibi Nethanyau aver creduto a Obama quando glia ha detto, non intervenire militarmente sui siti Iraniani, sarà L’America a proteggere il popolo è la terra di Israele, e non permetteremo mai all’Iran di dotarsi dell’arma nucleare…..oggi ( anche se da un bel po’ )abbiamo capito con chi stava realmente barack Obama, stava dalla parte del male ….