“Senza Mubarak sarà molto più difficile raggiungere la pace”. A dirlo non sono i dirigenti israeliani ma i massimi livelli della Autorità Nazionale Palestinese (ANP) preoccupati che in Egitto vadano al potere i Fratelli Musulmani, padri putativi di Hamas.
Oggi la polizia palestinese ha disperso con rapidità una piccola manifestazione (un centinaio di partecipanti, per lo più militanti di Hamas) che volevano manifestare a Ramallah in favore dell’opposizione egiziana (i Fratelli Musulmani) e contro Mubarak. Un portavoce della ANP raggiunto telefonicamente da Secondo Protocollo ha detto, in condizioni di anonimato, che l’Autorità Nazionale palestinese considera il Presidente Mubarak “un alleato importante il cui ruolo è fondamentale nel processo di pace con Israele”. Per questo motivo sono proibite tutte le manifestazioni di sostegno ai Fratelli Musulmani. La stessa fonte ha detto che “senza il Presidente Mubarak sarà molto più difficile raggiungere la pace in Medio Oriente e che, anzi, la possibilità di un inasprimento del conflitto sarebbe estremamente reale”.
L’Autorità Nazionale Palestinese sembra quindi condividere le preoccupazioni espresse dal Governo israeliano in merito alle conseguenze di una caduta di Mubarak sul processo di pace in Medio Oriente, preoccupazioni condivise anche dal Re Abdullah di Giordania e dall’Arabia Saudita.
In questo contesto non si capisce bene la posizione americana che invece sembra voler favorire l’ascesa al potere dei Fratelli Musulmani in Egitto a discapito di una più concreta stabilità nello scacchiere medio-orientale.
Secondo quanto riferito dal portavoce della ANP a Secondo Protocollo, anche in casa palestinese si esprime la convinzione che dietro alle proteste egiziane vi siano potenze straniere che mirano a destabilizzare l’area medio-orientale e a favorire l’ascesa di Hamas e dei Fratelli Musulmani. A Ramallah si pensa alla Turchia e all’Iran che più volte si sono schierate contro l’Autorità Nazionale Palestinese e che ultimamente hanno dato il via a una campagna di denigrazione ai danni della ANP senza precedenti.
Secondo Protocollo