Gli attacchi israeliani all’aeroporto di Damasco non verranno più tollerati. E’ questo il monito lanciato da alcuni funzionari russi a Israele attraverso le pagine del giornale arabo con sede a Londra Al-Quds Al-Arabi subito ripreso dai media israeliani.
Secondo il quotidiano arabo i russi sarebbero infuriati con Israele in special modo dopo l’ultimo attacco israeliano all’aeroporto di Damasco che ha distrutto un importante deposito di armi e missili iraniani probabilmente destinati a Hezbollah.
Citando quelli che sono definiti “tecnici russi” il giornale arabo riferisce che il nervosismo russo sarebbe dovuto al fatto la Russia sta cercando di riportare l’aeroporto di Damasco alla completa funzionalità e alla normalità, due operazioni che sarebbero rese difficili dagli attacchi aerei israeliani.
Più probabilmente il disappunto russo è dovuto al fatto che nonostante il posizionamento di batterie di missili S-300 gli israeliani hanno continuato imperterriti a colpire obiettivi iraniani in Siria senza incontrare il minimo problema.
Non si spiega altrimenti il monito rivolto a Israele per i suoi attacchi e il contemporaneo silenzio sui voli iraniani carichi di armi e missili che atterrano regolarmente a Damasco, che poi sono all’origine degli attacchi israeliani.
Il silenzio di Gerusalemme
Quello riportato dal giornale arabo è solo l’ultimo dei moniti lanciati da Mosca nei confronti di Israele. In altre occasioni la Russia si era fatta sentire protestando vivacemente per gli attacchi israeliani in Siria arrivando infine a trasferire alcune batterie di S-300 in Siria a seguito di un incidente che portò all’abbattimento di un aereo russo da parte della contraerea siriana.
Israele non ha mai replicato a parole alle minacce russe. In compenso ha proseguito con i suoi attacchi contro obiettivi iraniani e di Hezbollah in Siria senza curarsi degli S-300.
Anche in questo caso a Gerusalemme tutto tace nonostante le richieste di una risposta da parte di alcuni media israeliani. La strategia non cambia e colpire obiettivi iraniani e di Hezbollah in Siria rimane prioritario a dispetto delle minacce russe.
Tra i denti si sussurra solamente che se i russi vogliono che Israele interrompa i suoi attacchi contro le infrastrutture iraniane in Siria dovrebbero impedire agli iraniani di trasferire armi in territorio siriano. Insomma, chi è causa del suo mal pianga se stesso.