Quanto successo giovedì alle Nazioni Unite, cioè la mancata condanna di Hamas, non dovrebbe stupire più di tanto. Se in tanti anni nessun organismo delle Nazioni Unite ha mai condannato Hamas, Hezbollah e altri importanti gruppi terroristici islamici un motivo c’è.
Qualcuno dirà che si tratta di odio verso Israele o addirittura di antisemitismo. E’ vero solo in parte. La Russia di Putin o la Cina, per fare solo due esempi di Paesi di grosso calibro che hanno votato contro la risoluzione presentata dagli Stati Uniti, non sono certo antisemiti. Non si possono considerare amici di Israele, ma non per sentimento anti-israeliano quanto piuttosto per ragioni geo-strategiche.
Quindi, se permettete, voglio evitare l’argomento dell’antisemitismo come motivo della mancata condanna di Hamas (e della Jihad Islamica). Può valere per alcuni, ma non per tutti e non basta a giustificare il fatto che alle Nazioni Unite i gruppi terroristici islamici non vengono mai condannati.
Temo purtroppo che la realtà sia diversa. Certo, Israele è da sempre nel mirino delle Nazioni Unite nonostante sia l’unica democrazia in Medio Oriente, ma l’argomento è più vasto, più complesso per essere circoscritto al solo fenomeno dell’antisemitismo o all’appoggio a quella malattia che si chiama “palestinesimo”.
Un ossimoro vivente
Le Nazioni Unite sono un ossimoro vivente. Piazzano i sauditi alla guida della Commissione ONU per i Diritti Umani e membro della UN Women, l’organismo delle Nazioni Unite deputato alla tutela della parità di genere e a combattere le discriminazioni verso le donne, l’Iran nella Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne (Commission on the Status of Women).
E cosa dire del Sudan, accusato per il genocidio in Darfur e piazzato incredibilmente all’interno del Comitato ONU sulle ONG (UN Committee on NGOs) il potentissimo organismo delle Nazioni Unite che decide quali ONG per la difesa dei Diritti Umani possono essere accreditate all’ONU, nonché membro del Comitato esecutivo dell’UNESCO e del Comitato che governa le petizioni sui Diritti Umani (CR Committee)?
Questi sono solo pochi esempi delle tante porcherie che avvengono all’interno del Palazzo di Vetro. Mi viene in mente anche il Venezuela membro del Comitato Esecutivo del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (Executive Board of the U.N. Development Program) o la Siria che fa parte del Comitato di decolonizzazione (U.N. decolonization committee) che dovrebbe contrastare la sottomissione, la dominazione e lo sfruttamento dei popoli. Se non fossero cose così serie ci sarebbe da ridere.
La continua riaffermazione della prepotenza islamica
Quella che vediamo applicata alle Nazioni Unite è la continua riaffermazione delle prepotenza islamica che trova in Israele lo sfogo naturale in quanto lo Stato Ebraico è considerato il nemico numero uno dell’espansionismo islamico.
L’antisemitismo è solo un tassello del grande puzzle che purtroppo vede l’occidente supino, per interesse, alle prepotenze islamiche e che porta molte nazioni che fanno della difesa delle democrazia un proprio vanto, voltare le spalle a quell’unica democrazia che ancora si oppone ad un Medio Oriente completamente islamizzato.
Il bravissimo e sempre attento Niran Ferretti ci fa notare le parole di Nikki Haley, ambasciatrice americana all’ONU, purtroppo dimissionaria:
L’Assemblea Generale ha votato 700 risoluzioni di condanna nei confronti di Israele e nemmeno una di condanna nei confronti di Hamas
In poche parole viene racchiuso tutto quello che sono diventate oggi le Nazioni Unite e l’intero occidente, cioè un insieme completamente succube della prepotenza islamica, perché è impensabile che in quelle 700 risoluzioni contro lo Stato Ebraico, molte votate la scorsa settimana, non ci siano anche i voti dei Paesi occidentali (Italia compresa) che ha parole si dicono difensori della democrazia ma nei fatti assecondano proprio quella prepotenza islamica che immancabilmente dopo aver preso di mira Israele prenderà di mira anche le democrazie occidentali.
E allora viene da chiedersi: che senso hanno le Nazioni Unite se sono totalmente succubi delle prepotenze islamiche?
Un senso in realtà ce l’hanno. Sono diventate il mezzo per legalizzare e legittimare proprio quelle prepotenze islamiche che, tra le tante cose, portano gruppi terroristici come Hamas o come Hezbollah ad essere considerati “legittima resistenza” invece che pericolosissimi conquistatori islamici.
E quando anche le democrazie occidentali apriranno finalmente gli occhi e vedranno il mostro che hanno contribuito a creare, forse sarà troppo tardi.
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