E’ arrivato il momento di chiamare il Presidente americano con il suo nome: vigliacco e traditore. Smettiamola di girare intorno al problema e di credere che pochi raid aerei di circostanza risolvano il problema con lo Stato Islamico, ISIS.
Tutti sono concordi nel dire che la guerra contro lo Stato Islamico si vince con le truppe sul terreno ma le uniche truppe vere che combattono l’ISIS, cioè i Peshmerga curdi, sono letteralmente abbandonati a se stessi, senza armi adeguate, con la Turchia che impedisce ai combattenti di passare il confine per correre in aiuto dei loro fratelli che combattono lo Stato Islamico, ma soprattutto con Obama che invece di armare i combattenti curdi impedisce la consegna della armi già inviate da altri Paesi. Le armi per i curdi sono a Baghdad ormai da settimane eppure non vengono consegnate. E nonostante siano poco armati i curdi sono gli unici che non solo fermano l’avanzata dello Stato Islamico ma riescono persino a conquistare territorio.
Tutti si scagliano giustamente contro la Turchia che ha tutto l’interesse affinché i curdi non vengano armati, ma il ruolo più occulto e vergognoso lo sta svolgendo il Presidente Obama che in accordo con il Governo centrale iracheno sta deliberatamente rallentando, quando non bloccando, la consegna di armi al Kurdistan. L’altro giorno il capo dello staff della presidenza del Kurdistam, Fuad Hussein, pur ringraziando gli Stati Uniti per i raid aerei si chiedeva come mai questi raid avessero un impatto così minimale sul terreno. Eppure la zona interessata dai bombardamenti americani è una zona aperta, poco abitata, non ci sono grotte come in Afghanistan dove i miliziani si possono rifugiare, non ci sono nascondigli naturali per le colonne militari. Eppure i raid infliggono perdite minime al nemico. Come mai?
I combattenti curdi sono costretti a combattere con vecchie e pesantissime mitragliatici a nastro, con fucili coreani, pallottole cinesi, RPG che non scalfiscono nemmeno i mezzi corazzati in possesso del ISIS. E’ come andare contro un gigante armati di un bastone. Eppure sono li che combattono e resistono.
Obama la deve smettere con questa ipocrisia, con i raid aerei fatti con il contagocce. Poche centinaia di raid in tre settimane quando dovrebbero essere centinaia al giorno per avere una influenza sul terreno. Ma soprattutto Obama deve permettere che le armi vengano consegnate ai curdi. Gli americani non vogliono combattere? Va bene, conosciamo tutti il Presidente Obama e non ce ne stupiamo, ma almeno lo permettano agli altri, a chi difende il proprio territorio dall’invasione islamista.
Il Kurdistan, uno Stato secolare con un popolo vero (non creato dalla fantasia araba come quello palestinese) con una lingua, una cultura e una storia, non merita di essere trattato in questo modo da chi si vanta di essere a capo della più grande democrazia del mondo. Obama, smettila di fare il vigliacco e il traditore, per una volta fai l’uomo.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Adrian Niscemi
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ieri un servizio di I24 dal Kurdistan ha fatto vedere questi poveracci che combattono con mitragliatrici appoggiate sui treppiedi come avveniva nella prima guerra mondiale, con RPG arrugginiti probabilmente retaggio degli arsenali di Saddam. Ma dove sono le armi promesse dagli europei? Anche quelle bloccate a Baghdad?
Obama non è solo un vigliacco e un traditore, è un bastardo che merita l’accusa di alto tradimento, una vergogna per tutti gli americani
Dire che è un vigliacco e un traditore (pur se vero) è come dire che un computer ha dei sentimenti.
Obama non ha alcuna ideologia, è una persona ambigua ed opportunista, e tutto ciò che fa, non si capisce a cosa sia finalizzato, anche se le sue amicizie e inimicizie sono contingenti e strumentali: pur di raggiungere i suoi obiettivi è disposto a perdere la faccia (e lo ha dimostrato) e a rovinare popoli (e lo sta facendo).
Non ha una strategia, è una persona tattica e la sua tattica principale è fondamentalmente quella che usava con i suoi nonni, quando era adolescente: datemi soldi e io terrò i miei guai lontano da voi.
In Europa e in America, quelli che soffrono di memoria corta dovrebbero ricordare che era un musulmano praticante, che ha intrattenuto legami con persone immonde come Edward Said Rashid Khalidi, Ali Abunimah, Khalid Mansour e che ha avuto per venti anni come guida spirituale un ex-membro della Nation of Islam, convertito alla teologia della Liberazione Nera dal perfetto antisemita Jeremiah Wright. (Certo: ci sono imbecilli felici anche fra gli ebrei, e come tutti gli imbecilli felici, un giorno diventano gli imbecilli utili di qualcuno).
Non so se Obama sia un antisemita, ma dopo aver visto il suo comportamento, non mi esprimerei certo a suo favore.
So però per certo che è antisionista, la maschera usata sistematicamente dagli antisemiti.
E quindi, perché dovrebbe aiutare il popolo Curdo? I curdi sono un ostacolo, e quando ci si trova di fronte a un ostacolo bisogna fare diversione, bisogna cambiar terreno.
Spero che non sia il Corano, la Bibbia letta e riletta sul comodino del signor Obama.
Concordo appieno con la tua analisi; complimenti per la chiarezza e la capacità di sintesi. Mi dispiace un pò per gli americani perchè il loro Presidente li sta rendendo odiosi al resto del mondo (compresi quelli che dovrebbero essere loro alleati) ma, del resto, lo hanno eletto democraticamente.
Grazie anche a te, Walter.
E’ che a volte scrivo di getto, lasciandomi prendere dalla rabbia di non poter gridare al mondo quanto mi sento frustrata di fronte all’inettitudine delle persone che governano i cosiddetti Paesi democratici.
Ma alla fine dei conti, credo che la parola ‘democrazia’ sia solo adatta per i testi scolastici.
Cara Vittoria hai fatto un ritratto veramente preciso di questo infame
Grazie, Aaron.
Obama non è un inetto o incapace come in effetti appare.
Credo che lui ha una visione distorta di quello che potrebbe essere la diplomazia, la politica…
in più è un AMBIGUO, forse antisionista e forse ancora altro.
Si dice che lui ha antenati ebrei, il nome Barak credo che è un nome ebreo… si diceva di Hitler che anche lui aveva sangue ebreo nelle vene…
Credo che Barak si a una parola ebraica che vuole dire “fulmine” in italiano.
Ma credo sia scritta in altro modo, devo verificare.
E comunque, anche se avesse antenati ebrei, posso riconfermare ciò che ho scritto ieri, “..anche fra noi ebrei esistono imbecilli felici…”