
È stato rivendicato dallo Stato Islamico l’attentato terroristico che ieri ha provocato la morte di due guardie di frontiera israeliane e il ferimento di altre sei persone.

Si chiamavano Yezen Falah e Shirel Abukarat, ambedue 19enni i due militari uccisi mentre proteggevano i civili attaccati alla fermata dell’autobus.
Questo è il secondo attacco in pochi giorni rivendicato dallo Stato Islamico tanto che il Premier israeliano, Naftali Bennet, ha detto che «un secondo attacco da parte dei sostenitori dello Stato Islamico in Israele richiede che le forze di sicurezza si adattino rapidamente a una nuova minaccia».

Questa mattina lo Shin Bet in collaborazione con la polizia ha arrestato cinque uomini ritenuti appartenenti alla stessa cellula terroristica degli gli attentatori, tutti residenti a Umm al-Fahm.
Tre di loro sono accusati di appartenere allo Stato Islamico, gli altri due oltre ad appartenere all’ISIS sono accusati di essere stati complici dell’attentato.
Durante l’arresto gli agenti hanno sequestrato un’arma e diverso materiale stampato riconducibile allo Stato Islamico.
Il 22 marzo scorso era stata colpita la città di Beersheba dove un terrorista aveva ucciso due donne e due uomini a colpi di arma da fuoco.
Con l’approssimarsi della festa musulmana del Ramadan la polizia israeliana ha rafforzato ulteriormente i controlli consapevole che oltre al terrorismo palestinese dovrà affrontare anche la nuova minaccia proveniente dallo Stato Islamico.