Un breve bilancio del 2011 e cosa faremo nel 2012

31 Dicembre 2011

Fine anno è come sempre tempo di bilanci anche se a dire il vero oggi, con il mondo che va a velocità supersonica, i bilanci si fanno quasi quotidianamente seguendo le azioni che si fanno ogni giorno. Tuttavia mi sembra giusto fare un bilancio complessivo delle nostre attività e anche annunciare quelli che saranno alcuni cambiamenti importanti in seno a Secondo Protocollo.

Nel 2011 siamo stati particolarmente attenti alle vicende del Medio Oriente, dell’Africa sub-sahariana e immancabilmente abbiamo seguito l’evolversi delle rivoluzioni islamiche (mi perdoneranno i filo-arabi se non le chiamo “primavere arabe”). Non abbiamo altresì trascurato il settore degli italiani detenuti all’estero anche se, a dire il vero, abbiamo sensibilmente diminuito i casi seguiti per una precisa scelta della direzione.

Proprio dagli italiani detenuti all’estero voglio partire. Come detto abbiamo diminuito sensibilmente il numero dei casi seguiti preferendo scegliere quelli più complessi. Nel 2011 abbiamo seguito con alterne fortune 311 casi di italiani detenuti all’estero  di cui molti sono ancora in piedi. L’alto numero dei casi unito alla indisponibilità del sottoscritto per molti mesi (è un settore che seguo personalmente insieme ad un’altra persona dello staff) a causa di una malattia che mi affligge, ci hanno costretti a interrompere quasi totalmente la presa in carico di nuovi casi preferendo prenderne pochi (sei negli ultimi due mesi) ma di particolare gravità.

In Africa abbiamo seguito in modo particolare le vicende del Sud Sudan e della Repubblica Democratica del Congo. Proprio in merito alla RD Congo abbiamo presentato alle Nazioni Unite la nostra proposta di certificazione della provenienza del Coltan sulla falsariga del Protocollo di Kimberley per i diamanti (la potete scaricare qui) ed emesso due rapporti dedicati al coltan e ai diamanti (trovate tutto nel modulo “download” a sinistra). In collaborazione con un gruppo di associazioni ci siamo impegnati in una campagna contro lo sfruttamento delle risorse in Congo (qui il comunicato). In Sud Sudan abbiamo iniziato una proficua collaborazione con alcune ONG e con alcuni organismi internazionali che nel 2012 porteranno alla implementazione di alcuni progetti studiati da noi. Abbiamo partecipato fattivamente al censimento pre-elettorale e seguito le elezioni che hanno sancito la separazione del Sud Sudan dal Sudan monitorando insieme ad altre associazioni il corretto svolgimento delle stesse.

Il settore dove la nostra associazione è stata senza dubbio più attiva è quello medio-orientale. Sul nostro schieramento a favore di Israele credo ci siano pochi dubbi. Siamo fermamente convinti che Israele sia sotto attacco (mediatico e fisico) e per questo ci siamo attivati in ogni modo possibile per fare una corretta informazione (troppo spesso sbilanciata a favore dei nemici di Israele) e per difendere il Diritto dello Stato Ebraico ad esistere. Per farlo ci siamo avvalsi della collaborazione di alcune persone italo-israeliane residenti in Israele dove abbiamo aperto anche una piccola dipendenza a Tel Aviv munita di tutti i mezzi di comunicazione (telefono, fax, linea internet ecc. ecc.) necessari a fornire una tempestiva informazione sui fatti che avvengono in Israele e nei territori arabi. Su questo settore siamo molto schierati, non lo nego, ma è una scelta precisa che continuerà a dispetto dei denigratori e dei tantissimi nemici di Israele.

Per quanto riguarda i progetti implementati e/o iniziati nel 2011 voglio ricordare in particolare il “progetto Free Italian Press”, un progetto nato quando sembrava che ci fosse la volontà del Governo Berlusconi di limitare la libertà di stampa e poi progredito su altre strade diventando a tutti gli effetti il Magazine di Secondo Protocollo (qui il sito). Sempre nel settore delle comunicazioni (a noi particolarmente caro) abbiamo implementato il progetto “Rights Monitoring” (qui il sito) per garantire anche una informazione di carattere internazionale. Di recente abbiamo cambiato il look a tutti i siti internet ottimizzandoli ai nuovi dispositivi (qui il comunicato). Stiamo implementando (con enormi difficoltà oggettive) un progetto per portare aiuti umanitari alle popolazioni del Kurdistan che doveva partire a dicembre ma che partirà a gennaio. Infine stiamo implementando un progetto in Africa, il “progetto Haven” (insieme a diverse ONG) per limitare il fenomeno del “land grabbing”. Infine abbiamo fatto una ricerca sulla situazione delle donne islamiche in Italia che verrà pubblicato i primissimi giorni di gennaio e del quale abbiamo dato una piccola anticipazione pochi giorni fa (qui l‘articolo).

Cosa faremo nel 2012?

Naturalmente continueremo a rimanere fortemente attivi in Medio Oriente dove potenzieremo ulteriormente i mezzi a disposizioni dei collaboratori locali e dove seguiremo con più attenzione gli avvenimenti. Continueremo a collaborare attivamente con la dissidenza iraniana (ma non con il PMOI per varie ragioni che non starò a spiegare adesso). Free Italian Press diventerà a breve un vero e proprio giornale online registrato (per ora non lo è ed è implementato solo da volontari). In Africa aumenteremo gli sforzi per il contrasto dello sfruttamento illecito delle risorse in Congo (abbiamo un piano preciso) e inizieremo alcuni progetti di sviluppo in Sud Sudan. Riprenderemo anche il vecchio progetto per la riduzione del digital divide in Africa attraverso la diffusione di software open source. Per quanto riguarda il settore degli italiani detenuti all’estero, come detto saremo costretti a limitare la presa in carico di nuovi casi dando la precedenza solo a quelli più gravi e complessi. Infine inizieremo una campagna di sensibilizzazione sui Diritti dei malati di Sclerosi Multipla così come spiegato in questo articolo. Per il resto continueremo nella normale attività svolta fino ad oggi con possibili mutamenti dell’ultimo minuto (a seconda di come andranno le cose nel mondo).

Scusandomi se sono stato troppo lungo (ho cercato di essere sintetico al massimo) voglio augurare a tutti un felice anno nuovo e una vita piena di soddisfazioni.

Franco Londei, Presidente di Secondo Protocollo

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

9 Comments

  1. Caro Franco, ti faccio i miei complimenti per come stai dirigendo il tutto.
    Non è stato facile, specialmente quando Berlusconi voleva limitare la libertà di stampa e di parola, cosa che per un pelo non li è riuscita, ma grazie alle continue dimostrazioni di piazza, e non per ultima quella di “se non ora quando?”, l’Italia si è salvata.
    A parte le battute, ti auguro un in bocca al lupo per il tuo caparbio impegno, e un saluto alle tue coraggiose e temerarie compagne di “viaggio”.

  2. Grazie Dido e tanti auguri di buon anno a te e famiglia anche se credo (temo) che sarà un anno durissimo..

  3. Per chiarezza e trasparenza potreste indicare i nominativi e la collocazione delle oltre 1000 persone (Fonte Guardian) reclutate dall’Ambasciata israeliana in Italia per fare proprio ciò che voi state facendo. Non credo che siate sprovvisti di fondi e che sia agratis. Credo che sia fondamentalmente illegale, ma la illegalità si imputa solo ai “nemici” di Israele, non ai suoi “amici”. Che queste mille persone e oltre vi siano, è cosa certa. Non si può sapere chi siano e dove siano. Credo che la polizia postale dovrebbe indagare, ma se amate la trasparenza sarebbe meglio che lo diceste voi stessi… Per quanto riguarda Israele vi ricordo che i “giudei” di Neturei Karta ritengono che sia una costruzione statuale criminale che dovrebbe essere “smantellata”. Quanto ai “diritti umani” che pretendete di rappresentare siete invece un momento terminale della loro negazione, che partono dall’aggressione umanitaria in Libia e altrove per finire con la sodomizzazione di Geddafi proprio in nome dei diritti umani… Non c’è che dire!

  4. Berlusconi che vuole limitare la libertà di stampa e di parola? Ma non è la signora Fiammetta che vuole questo? Non vi risulta che in Germania dal 1994 ad oggi sono stati stimati 200.000 di incriminazioni penali per meri reati di opinione? Il Signor Riccardo Pacifici non chiede da anni con veemenza la stessa cosa per l’Italia? I vostri amici di “Informazione Corretta” non teorizzano che la vostra è “sacrosanta libertà di opinione”, mentre ciò che pensano i vostri “nemici” è un crimine da punire con il carcere duro? Ci vuole una bella faccia tosta ad usare la bandiera dei “diritti umani”. Ma ciò è possibile perché ormai i “i diritti umani” sono (scusate) definitivamente scomparsi nel … di Geddafi.

  5. Scettivo e Antisionista (la stessa persona) abbia il buon cuore di usare uno stesso nick name se non altro per non dare l’impressione che siate in 3000. Voi nazi-islamici avete la fissa per le liste di proscrizione. Adesso chiedete la lista degli italiani a libro paga di Israele. Dunque, noi non ne sappiamo niente. La polizia postale può fare tutte le indaginiche vuole (anche se credo che sia compito della Guardia di finanza). Noi abbiamo avuto una ispezione durata sei mesi ( http://www.secondoprotocollo.org/?p=2722 ) e come vede non abbiamo niente da nascondere a differenza dei suoi amichetti che spendono milioni di euro per organizzare flotille a sostegno di un gruppo di terroristi che oltre a tenere in ostaggio una popolazione intera ammazzano come cani i cooperanti italiani che osano proporre un minimo di Diritti Umani. Li si che sarebbe divertente andare a vedere da dove arrivano tutti quei soldi

  6. antisionista scettico, Secondo Protocollo difende il mondo da gente come te.. Hai detto niente.
    In merito alle mille persone reclutate da Israele, se è il Guardian a dirlo sarà da crederci!!!!! Roba da ridere. Comunque, ammesso che fosse vero,con la crisi che c’è è un lavoro come un altro per di più ben pagato. La lista? Quale lista? Da qui si vede la tua mentalità nazista. Voi vorreste fare una lista al giorno. Torna sul forum di stormfront dove troverai sicuramente gente che la pensa come te.

  7. Ho fatto una domanda semplice semplice. Non è il caso di perdere la tramontana. Il Guardian, ripreso anche qui: http://www.megachipdue.info/tematiche/guerra-e-verita/5198-si-reclutano-in-europa-amici-di-israele.html, riporta la notizia mai smentita di oltre mille reclutati dall’Ambasciata israeliana. Per un caso simile un certo Betulla fu radiato dall’ordine dei giornalisti. Credo che il cittadino italiano abbia il diritto di sapere se la notizia è fondata (e pare proprio che lo sia), e quindi chi sarebbero costoro e presso quali giornali lavorano. Al momento non mi pongo tanto il problema se la cosa è illegale o meno. Ma se so che ad esempio i miei critici sono inclusi nella lista dei Mille, evito perfino di prestar loro attenzione. È chiaro? Che io mi chiami scettico, antisionista o altro, ve lo potete spiegare con quei 200.000 che in Germania sono in galera solo per aver posto domande come quelle da me fatte. Consentitemi un minino di autotutela, giacché il fondamentale diritto umano della libertà di pensiero e di espressione, in questa terra che con le bombe pretende di esportare la democrazia, è andato a farsi fottere. Scusatemi una volgarità inevitabile: i “diritti umani” sono finiti nel c… di Geddafi e da qui sono tornati nel “Secondo Protocollo”.

  8. Cercherò di risponderle in modo articolato nella speranza (seppur recondita) che Lei abbandoni davvero questo sito come ha promesso in passato, non perché non mi piaccia il contraddittorio, anzi, lo adoro, ma perché mi piace avere contraddittorio con persone intelligenti e non con meri complottisti o nazisti mascherati da difensori dei Diritti Umani, magari pure ebrei con il dente avvelenato per essere stati “esclusi dai giri che contano” per ovvie ragioni.
    Caro scettico (o antisionista, fa lo stesso) se Lei pensa che la sua sicurezza informatica sia dipendente da un nick name o da un proxy che cambia si sbaglia di grosso. Lei è monitorato in ogni sua azione, sia che lo faccia usando un proxy inglese, brasiliano o di qualsiasi altro paese. Non le starò a spiegare come, ma le posso garantire che lei potrebbe usare qualsiasi nick name, proxi, sistema mobile ecc. ecc. che non cambierebbe niente. Quindi se affida la sua sicurezza al cambio di nick name commette una ingenuità colossale.
    In secondo luogo, generalmente si smentiscono le fonti attendibili non le dicerie e quelle del Guardian o di altri blog sono solo dicerie presentate senza alcuna prova, uno stile che è consono a molti media anti-sionisti e quindi più che normale (nessuno ci fa più caso salvo i nazi-islamici). Quindi la mancata smentita non è da considerarsi una conferma. Ma anche ammesso che la notizia del Guardian sia vera, cosa c’è di male? I sostenitori di Israele sono tantissimi. Alcuni lo fanno in maniera del tutto gratuita perché credono che sia la cosa giusta (come noi) altri magari prendono qualcosa per pagarsi le spese. Cosa c’è di male? Non ci sono in Italia giornali politici che nessuno legge che prendono fondi pubblici? Questi invece non prenderebbero nemmeno fondi italiani. Cosa si vuole di più? Mica gli si vorrà accusare di tradimento? O di qualche reato di opinione?
    Terza cosa: dove prende Lei i suoi dati? Mi riferisco agli ipotetici 200.000 (duecentomila) che i Germania sarebbero in galera per aver posto domande come quelle fatte da Lei. Ci può dare una fonte attendibile? E per favore non ci dia Infopal o IRIB che immagino siano le sue principali fonti di informazione.
    Quarta e ultima cosa: lei ha scritto quello che ha scritto solo perché qui è tutelato il libero pensiero anche se si pensa che sia sbagliato. Se avesse scritto le stesse cose a fattori invertiti in un sito come IRIB (su Infopal i commenti non si possono fare) il suo commento sarebbe stato subito cancellato. Quindi come vede la sua libertà di pensiero è completamente tutelata anche quando dice cazzate.
    Concludendo, ci faccia e si faccia il piacere: non si avveleni il sangue venendo qui a leggere cose che la disturbano o se vuole contestarle lo faccia con argomenti seri e comprovati, non con ridicole illazioni.

  9. “Caro” scettico, il fatto che tu possa blaterare tranquillamente su questo blog, così come penso tu faccia su tantissimi altri blogs, dovrebbe indurti a pensare che proprio proprio qui, in Italia, non si sta poi così male in fatto di libertà di stampa e di parola, nonostante i tentativi falliti del pericolosissimo e temuto “Cavaliere mascarato”.
    Che poi in Germania ci siano 200.000 tedeschi in prgione per reati d’opinione, è una notizia che sa tanto da Comintern di qualche redazione giornalistica di stampo comunista tipo Liberation, o Internazionale, ma tant’è!

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