Alla fine Erdogan l’ha spuntata. Nel referendum che si è tenuto ieri in Turchia il popolo era chiamato a decidere di alcune modifiche alla costituzione tra le quali la più importante era quella che limita il potere di controllo dell’esercito turco sulla laicità dello Stato, norma voluta fortemente dal fondatore della patria turca, Mustafa Kemal Atatürk, proprio per difendere lo Stato dalle infiltrazione estremiste islamiche. Hanno vinto i SI con il 58% dei voti.
Come si vede è un attacco a tutto campo all’esercito turco e, di conseguenza, alla laicità dello Stato di cui proprio l’esercito era garante, un attacco iniziato mesi fa quando Erdogan ha fatto arrestare i maggiori comandanti dell’esercito per un supposto tentativo di golpe, rimpiazzandoli con uomini di sua fiducia.
E’ evidente la svolta verso l’islamismo della Turchia, una svolta iniziata con l’ascesa al potere di Erdogan e culminata nei mesi scorsi con la sempre più evidente alleanza della Turchia con l’Iran di Ahmadinejad.
Ora può davvero succedere di tutto. Sicuramente Erdogan si sentirà autorizzato sia a completare l’epurazione degli ufficiali ostili, che a prendere sempre più apertamente posizioni estremiste a favore di gruppi terroristici come Hamas (lo ha già fatto) e di Stati terroristi come l’Iran e la Siria. Di certo cambieranno definitivamente gli equilibri in Medio Oriente e, quasi certamente, i rapporti europei con la Turchia. Si spera infatti che i fautori di un ingresso turco in Europa (tra i quali l’Italia) rivedano le loro posizioni. Sarebbe il massimo concedere l’ingresso in Europa agli Ayatollah iraniani per delega turca.
Noemi Cabitza