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Reading: Anche la Gran Bretagna riconosce la Palestina. Continua la follia antisemita europea
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rr Medio Oriente

Anche la Gran Bretagna riconosce la Palestina. Continua la follia antisemita europea

Franco Londei
Franco Londei 14 Ottobre 2014
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Dopo la Svezia anche la Gran Bretagna riconosce simbolicamente la Palestina. Il Parlamento britannico ha votato con 274 voti a favore, 12 contrari e ben 364 assenti il riconoscimento simbolico della Palestina con la motivazione che “riconoscere la Palestina salvaguardia la soluzione dei due Stati”.

Il voto del Parlamento britannico non è vincolate per il Governo e per la sua politica in Medio Oriente, ma simbolicamente è un atto gravissimo che nei fatti è più un voto contro Israele che a favore della Palestina soprattutto nel momento in cui delinea un Palestina con Gerusalemme Est come capitale e sui confini del 1967 senza tenere minimamente conto che Gerusalemme è la capitale indivisibile di Israele e che dal 1967 ad oggi le cose sul terreno sono notevolmente cambiate dopo le svariate aggressione arabe allo Stato di Israele.

Un altro controsenso che rende il voto britannico (come quello svedese) una vera e propria follia è l’uso indiscriminato che si fa della parola “pace”, una parola che non esiste nel vocabolario palestinese e che mai è stata pronunciata dai leader palestinesi esattamente come non è mai stato pronunciato nulla in favore di un riconoscimento di Israele. Basterebbe sentire i discorsi in arabo di Abu Mazen per rendersi conto che per i palestinesi il riconoscimento di uno Stato è solo una tappa verso il loro obbiettivo finale che resta la totale distruzione di Israele e non uno stato palestinese che viva in pace accanto ad uno stato ebraico.

Un’altra cosa che rende folle questa mania di riconoscere la Palestina che sta percorrendo le cancellerie europee è il fatto che uno Stato si riconosce nel momento esatto in cui possono essere stabiliti i suoi confini e un Governo centrale bene definito, cosa che con la cosiddetta “Palestina” non è possibile fare soprattutto perché nei fatti esistono due Palestine e due governi, una nella West Bank governata dalla Autorità Nazionale Palestinese (ANP) retta da un Presidente che ha finito il suo mandato nel 2008 e che di fatto da quella data occupa abusivamente quel posto, l’altra a Gaza dove a governare e Hamas, un gruppo terrorista che amministra la regione come una dittatura islamica e che si prefigge come primo e irrinunciabile obbiettivo la distruzione di Israele e lo sterminio degli ebrei. Il cosiddetto “Governo di Unità Nazionale” è solo una invenzione mediatica servita unicamente a gettare fumo negli occhi degli idioti politici europei e americani, come ben dimostra la recente guerra a Gaza.

Alla luce di questi dati di fatto, che non possono non essere noti ai parlamentari britannici che hanno votato questa follia del riconoscimento della Palestina, il voto del Parlamento britannico appare ancora più chiaramente come una azione palesemente anti-israeliana che non ha nulla a che fare né con la pace né tantomeno con la volontà di far del bene alla popolazione palestinese.

Cosa succede ora?

Nei fatti non cambia nulla. Il Governo britannico non è vincolato da questo voto del Parlamento. Tuttavia a livello diplomatico è impossibile che una decisione del genere non abbia pesanti ripercussioni. C’è da dire poi che a questo punto è presumibile che dopo la Svezia e la Gran Bretagna altri Stati europei seguiranno questa follia. In Italia i movimenti antisemiti sono già sul piede di guerra e possono contare su un Governo di sinistra con una fortissima componente anti-israeliana. Stessa situazione in Francia e Spagna. Nella realtà quotidiana questo voto (e quelli che presumibilmente seguiranno) rafforza notevolmente la posizione intransigente di Abu Mazen, cioè quella di un uomo corrotto che da oltre quattro anni rappresenta la Palestina senza averne i requisiti a discapito di una regolare democrazia, con un regolare Governo che lotta quotidianamente per la propria esistenza contro chi, come Hamas o come lo Stato Islamico, vogliono creare un grande califfato islamico in Medio Oriente. Non c’è che dire, proprio una mossa intelligente.

[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza

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TAGGED: gran bretagna, israele, palestina, riconoscimento palestina
Franco Londei 14 Ottobre 2014

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