Barack Hussein Obama insiste: Turchia in Europa e Hamas al tavolo delle trattative

Prima o poi gli daranno la tessera “honoris causa” dei Fratelli Musulmani, almeno questa volta il premio sarà meritato, non come il Nobel per la Pace che gli hanno dato lo scorso anno. Il Presidente americano Barack Hussein Obama, alla riunione della NATO che si tiene a Lisbona, insiste sulla Turchia in Europa e sul coinvolgimento di Hamas nelle trattative di pace in Medio Oriente. Non c’è che dire, un gran bel riconoscimento per l’Islam integralista.

Anche il Presidente americano, nella sua totale incompetenza, ha capito che Turchia e Hamas sono legati da vincoli ormai indissolubili per cui, non volendo demordere dalla sua linea islamista globale, associa i due paladini dell’Islam estremo e li vorrebbe coinvolti nei più delicati processi del vecchio continente, la Turchia accolta a braccia aperte in Europa così che si possano aprire le porte all’islamizzazione europea da anni farneticata dai più accaniti muezzin e dai loro adepti, mentre vorrebbe Hamas coinvolto nelle trattative di pace in Medio Oriente, così da cancellare ogni forma di moderatismo (seppur lieve) dimostrato da Fatah. Guarda caso il coinvolgimento di Hamas è chiesto a gran voce proprio dalla Turchia e dall’Iran.

Secondo Barack Hussein Obama l’ingresso di Ankara in Europa porterebbe grande giovamento alla Turchia, cosa di cui (questa volta) siamo assolutamente convinti anche noi. Lui sostiene che favorirebbe le riforme democratiche in Turchia, noi sosteniamo invece che favorirebbe l’ingresso in Europa dell’estremismo islamico. Qualcuno dovrebbe dire al Presidente americano che la politica turca è platealmente rivolta a paesi, come l’Iran e la Siria, che fomentano il terrorismo internazionale e minano la pace mondiale. Quel qualcuno poi dovrebbe ricordare a Barack Hussein Obama che negli ultimi mesi Ankara ha sviluppato importanti piani di collaborazione militare con Teheran, il tutto mentre è membro della NATO. Poi, sempre qualcuno, dovrebbe ricordare al Presidente americano che la Turchia sta attuando una politica aggressiva e discriminatoria nei confronti del popolo curdo con arresti e detenzioni arbitrarie, la violazione dei più elementari Diritti Umani e la violenta repressione di qualsiasi movimento che chieda Diritti Civili per il popolo curdo, il tutto in aperta collaborazione con l’Iran. Se poi quel qualcuno volesse proprio esagerare potrebbe rammentare a Barack Hussein Obama come ci sia il governo turco dietro a movimenti come lo IHH, la pseudo ONG turca sospettata di favoreggiamento al terrorismo internazionale e responsabile degli ultimi tentativi tutt’altro che pacifici di forzare il blocco navale su Gaza. Ma forse Barack Hussein Obama questo lo sa benissimo, solo che fa finta di non vederlo.

Su Hamas e sul suo coinvolgimento nelle trattative di pace in Medio Oriente sarebbe meglio stendere un velo pietoso, visto che l’accostamento della parola “pace” con la parola “Hamas” è semplicemente improponibile, tuttavia qualcosa bisogna dire. Chiedere di trattare con chi ti vuole annientare (perché è questo che si vorrebbe da Israele) è come chiedere all’agnello di andare in mezzo a un branco di lupi affamati. E’ impossibile che questo il Presidente americano non lo sappia con tutte quelle agenzie di intelligence e tutti quei consulenti di cui dispone. E allora perché chiede a Israele questo suicidio? Semplice, perché Barack Hussein Obama vede nella questione palestinese tutti i mali del mondo, la madre di tutte le diatribe con l’Islam. Poco importa se al mondo islamico non interessi affatto fare la pace con Israele che vorrebbe invece cancellata dalle cartine geografiche, i problemi con l’Islam (secondo Hussein Obama) nascono tutti a Gerusalemme. Se non ci fosse Israele non ci sarebbe nemmeno il problema con l’Iran. Pensate che bello, un mondo in pace e, naturalmente, islamizzato.

Signori, questo è il pensiero di Barack Hussein Obama, Presidente degli Stati Uniti d’America, la nazione che fino a qualche anno fa era il baluardo della democrazia, che aveva difeso il mondo dal comunismo sovietico prima e dall’estremismo islamico poi, quella nazione che aveva sempre difeso Israele come se fosse l’ultima trincea contro l’espansione islamica in Europa. Ora si vorrebbe far entrare l’Islam estremista in Europa direttamente dalla porta principale turca. Beh, il Presidente americano se lo può scordare. Invece di fare il missionario di Allah farebbe meglio a chiedere alla Turchia spiegazioni plausibili sulle sue alleanze strategico-militari con Teheran, farebbe meglio a chiedere agli amici islamici di tagliare tutti i legami con Hamas e pretendere da Fatah un impegno serio per la pace. Ma poi, se facesse tutto questo dovrebbe rinunciare alla tessera honoris causa dei Fratelli Musulmani…..non sia mai.

Sharon Levi