Se c’è una cosa che mi manda in bestia è l’uso strumentale dei morti. E’ come se li si uccidesse una seconda volta. Ho visto troppo spesso strumentalizzare le tragedie per scandalizzarmi di come la immane tragedia di Lampedusa venga usata per promuovere ideologie piuttosto che per sollevare finalmente un problema che c’è e che doveva essere affrontato anni e anni fa. Ma a tutto c’è un limite.
Ieri sera ho visto la conferenza stampa della sig.ra Boldrini dove la Presidente della Camera urlava che «ora nulla dovrà essere più come prima» e dove sosteneva che «dovremo riconsiderare le nostre politiche verso i Paesi d’origine dei richiedenti asilo» aggiungendo che «dovremo chiederci perché intere generazioni di eritrei lasciano quel Paese». Ma come Boldrini, dov’eri fino a ieri? Dov’eri quando al UNHCR, che tu rappresentavi, arrivavano migliaia di richieste di aiuto da parte degli eritrei bloccati in patria o in qualche parte sperduta del Sudan? Quando gli appelli si moltiplicavano all’Onu e a tutte le sue agenzie affinché qualcuno facesse qualcosa contro il dittatore eritreo Isaias Afewerki, un criminale internazionale a piede libero. Dov’eri quando Afewerki veniva tranquillamente in Italia ospitato nella villa in Sardegna di un noto politico o quando la Italcantieri e altre decine di aziende italiane facevano bellamente affari con il regime assassino di Asmara? E dov’eri quando il 28 aprile di quest’anno ti è stato lanciato un appello per i profughi eritrei bloccati in Sudan? Adesso ti accorgi che da quel Paese la gente fugge per non morire?
A me francamente tutto questo sa un po’ di ipocrisia anche perché, parliamoci chiaro, cosa propone Laura Boldrini? Di accogliere tout court tutti i profughi eritrei? Oppure di andare in Eritrea e deporre Isaias Afewerki? Oppure propone un boicottaggio delle aziende italiane che operano in Eritrea?
Vogliamo parlare di Eritrea e di Isaias Afewerki? Bene, facciamolo, ma facciamolo seriamente e in maniera approfondita, altrimenti veramente non faremmo altro che speculare per l’ennesima volta su questi poveri morti innocenti. La si smetta di usare pretesti per propinare alla gente le assurde ideologie dell’accoglienza a prescindere e si affrontino i problemi per quello che sono e non far finta di riscoprire un problema che già si conosceva benissimo solo per avanzare assurde proposte che con quello stesso problema non hanno nulla a che vedere.