Ieri Hamas ha fatto sapere che «un intervento italiano in Libia sarebbe considerato ostile, come una crociata» minacciando quindi esplicitamente l’Italia e schierandosi apertamente a fianco dello Stato Islamico.
Ma se questa non è certamente una sorpresa per chi come noi da mesi sostiene che Hamas e l’ISIS sono la stessa cosa, la vera sorpresa è venire a sapere che la Commissione Europea ha stanziato ben 212 milioni di euro in aggiunta a quelli già stanziati per “sostenere il popolo palestinese”.
Si, la motivazione ufficiale addotta alla elargizione di questo mega finanziamento al terrorismo islamico è proprio questa: sostenere il popolo palestinese. Che poi, per dirla tutta, i 212 milioni di euro sono solo la prima tranche di un finanziamento più cospicuo che ufficialmente dovrebbe andare in parte alla UNRWA che però, come purtroppo sappiamo benissimo (e lo sanno anche a Bruxelles) è completamente alle dipendenze di Hamas, e in parte distribuiti attraverso il meccanismo Pegase che, come abbiamo potuto constatare, non è per nulla trasparente. Morale della favola, quei soldi sono destinati ad Hamas e quindi a sostenere il terrorismo islamico.
Naturalmente a Bruxelles non se lo sognano neppure di ammettere che tutti quei soldi andranno nelle tasche di Hamas o, quando va bene, a rimpinguare i conti svizzeri dei dirigenti della ANP, ma ci spiegano che “è tutto sotto controllo” anche se però non ci spiegano come mai la ricostruzione di Gaza sia bloccata da mesi nonostante le migliaia di tonnellate di cemento e materiali edili consegnati e poi spariti nel nulla (impiegati nella ricostruzione dei tunnel). Chissà come mai poi il cemento viene sempre fuori quando viene scoperto un nuovo tunnel, l’ultimo di 2,5 Km scoperto proprio l’altro ieri dagli egiziani e usato da Hamas per aiutare i terroristi del ISIS che operano nel Sinai.
Ora, che Hamas minacci l’Italia non è proprio una sorpresa, prima di loro lo fecero i loro padri della OLP e ottennero quello che volevano, non ci meraviglia quindi né la minaccia esplicita né il conseguente e repentino dietrofront del Governo italiano su un eventuale intervento in Libia. Quello che ci meraviglia (che continua a meravigliarci) è il continuo finanziamento al terrorismo islamico attuato dall’Unione Europea attraverso meccanismi solo all’apparenza umanitari. Se invece di mandare quei soldi ai “palestinesi” li destinassero alla Grecia non sarebbe affatto male e certamente sarebbero meglio spesi.
[glyphicon type=”user”] Scritto da Noemi Cabitza
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E’ quello che accadrà, l’Italia degli inetti, dei furbetti fintorottamatori, dei buonisti pacifinti con la pancia e il portafoglio pieno-quelli che la carità la fanno con i soldi degli altri- calerà le braghe in qualche modo è obbedirà ai diktat terroristici di hamas e dei califfi. L’Italia purtroppo non è Israele.