Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro già durante la campagna elettorale aveva sostenuto una politica estera al fianco di Stati Uniti e Israele, di chiudere definitivamente l’ambasciata palestinese e mettere fine agli accordi con l’Iran fatti dai precedenti governi Lula e Rousseff.
La repubblica islamica ha accordi per 2 miliardi di dollari l’anno con il Brasile per l’acquisto di grandi quantità di mais, soia e carne. Nei primi sei mesi del 2019 sono stati fatti acquisti per il valore di 1,3 miliardi di dollari.
Ma il mese scorso la Petrobras, compagnia petrolifera brasiliana controllata per gran parte dallo Stato, si è rifiutata di rifornire di carburante due mercantili iraniani la Bavand e la Termeh cariche di 116.000 tonnellate di mais, nel porto di Paranaguà, nello stato brasiliano del Paranà, impedendone in questo modo il rientro a casa.
La compagnia petrolifera voleva assicurarsi che non venissero violate le sanzioni verso l’Iran, con il pericolo che avrebbe potuto utilizzare il carburante residuo delle due navi una volta arrivate in patria.
Una vera e propria provocazione che ha mandato su tutte le furie l’ambasciatore iraniano a Brasilia Sayed Ali Saghaeyan. Dopo una disputa risolta, alla fine, dalla Corte Suprema brasiliana con il rifornimento dei mercantili, il presidente Bolsonaro – che si è detto estraneo alla vicenda – ha dichiarato che il Brasile è allineato alle politiche americane e presto ci saranno sanzioni verso l’Iran e suoi proxy. Infatti è deciso a mettere Hezbollah nella lista delle organizzazioni terroristiche.
Hezbollah è presente in America Latina, impegnata nei traffici di droga con i narcos e con paesi socialisti come Cuba, Nicaragua e Venezuela, tanto da esserci personalità dell’organizzazione libanese alla corte di Maduro.
Inoltre, secondo l’intelligence argentina, sono presenti anche nella zona dove confinano tre paesi, Argentina, Brasile e Paraguay. La presenza in Argentina è in costante crescita tanto che il governo di Buenos Aires ha designato Hezbollah come “entità legata al terrorismo” lo scorso mese, alla vigilia della commemorazione per le vittime dell’attentato del 18 luglio 1994, quando un ordigno esplose nei sotterranei dell’edificio che ospitava l’Associazione Mutualità Israelita Argentina, uccidendo 85 persone e la cui responsabilità è stata attribuita all’organizzazione sciita.
Attualmente il Brasile riconosce come organizzazioni terroristiche solo ISIS e Al-Qaeda. Nel caso si venga aggiunta Hezbollah, le autorità brasiliane avrebbero il diritto di rifiutare l’ingresso, arrestare e congelare i beni di chiunque sia sospettato di farne parte. Il rifiuto di rifornire i due mercantili sembra essere un inizio, la linea politica filo-americana e filo-israeliana può fare il resto.
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