Iran: non ci sono colombe a Teheran

5 Aprile 2014

Iran-rohani

Da quando Hassan Rohani è stato eletto Presidente in Iran le esecuzioni capitali hanno subito un vertiginoso aumento: 537 da quando Rohani è entrato in carica, oltre 200 dall’inizio dell’anno.

In occidente la stampa di sinistra afferma che siano i Pasdaran e gli Ayatollah più intransigenti a spingere sull’acceleratore delle esecuzioni capitali per boicottare i tentativi di Rohani volti a un avvicinamento dell’Iran all’occidente. Insomma, nessuno mette in dubbio che Hassan Rohani sia un moderato.

Peccato che a smentire questo pietoso e pericoloso buonismo siano i dati diffusi dalle organizzazioni iraniane per i Diritti Umani (non da quelle internazionali che come sempre sono compiacenti con Teheran). Secondo alcuni attivisti dei Diritti Umani iraniani l’esecuzione dell’avvocato Hashem Shaabani, avvenuta lo scorso 27 gennaio, è solo l’ultima delle innumerevoli violazioni dei Diritti Umani avvenute con il consenso di Rohani. Shaabani aveva la colpa di essere arabo, di insegnare la cultura araba in Iran e di difendere i Diritti Umani. Nel 2011, dopo essere stato torturato per giorni, aveva confessato di far parte di un gruppo di opposizione giudicato dal regime un gruppo terrorista e per questo condannato a morte. Rohani si era impegnato a revocare la pena di morte ma non l’ha fatto.

E sono tanti gli impegni disattesi da Rohani, a partire dai diritti delle donne che da quando è diventato Presidente sono peggiorati. Lo sterminio silenzioso degli omosessuali è proseguito senza sosta. A fronte della liberazione simbolica (e molto pubblicizzata) di pochi attivisti e blogger in Iran si è scatenata la caccia a chi diffonde attraverso internet la verità su quello che avviene nel regime iraniano. Centinaia di blogger e attivisti dei Diritti Umani sono stati incarcerati.

Ma nonostante questo in occidente si continua imperterriti a parlare di Hassan Rohani come di un “moderato”, si continua a dire che a Teheran ci sono falchi e colombe e che il mondo libero deve aiutare il Presidente iraniano a combattere i falchi. In realtà siamo di fronte a uno dei più grossi bluff della storia. Non esistono falchi e colombe a Teheran, ci sono solo i falchi, solo che qualcuno di questi falchi ha pensato bene di travestirsi da colomba. E’ un po’ come il gioco del poliziotto buono e il poliziotto cattivo che si accordano su chi fa il buono e su chi fa il cattivo per ottenere quello che vogliono.

La cosa tragica è che il mondo libero ci è caduto in pieno in questo colossale bluff. E allora fatemi dire a questi signori che non ci sono colombe a Teheran, che la gente continua a morire a centinaia, che le donne vengono arrestate dalla polizia morale, che gli omosessuali vengono impiccati e che chi osa contestare il regime finisce in carcere. Questo è l’Iran del “moderato” Hassan Rohani, non quello che qualche giornalista con il prosciutto negli occhi o qualche politico in malafede vuol far credere.

Scritto da Adrian Niscemi

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

3 Comments

  1. In pratica è Bibi ad avere ragione continuando ad accusare l’ Iran , mentre Obama si è fatto abbindolare da presunti buoni propositi. Tipo sul nucleare.

    • è esatto Giuseppe ma non è solo Obama a essersi fatto abbindolare (ammesso che nonn sappia esattamente quello che sta facendo), è un po tutto l’occidente che continua a parlare di Rohani (che è un Ayatollah) come se fosse il principe delle democrazie

    • Perdonate la mia franchezza ma ai miei occhi Netanyahu é un tipico politico moderno, ovvero dice una cosa e fa il contrario. In particolare, vorrei farvi notare che: i) non ha mosso un dito contro l’Iran; ii) si é reso disponibile ad una farsa di negoziato di pace, obbedendo, di fatto, ai diktat di Obama e Kerry; iii) ha liberato più di cento terroristi senza avere niente in cambio. Voi direte: “non poteva fare altrimenti” e io vi rispondo “ma allora cosa ci sta a fare?”. Se al posto di Bibi ci fosse uno come Ariel Sharon, forse le cose andrebbero diversamente.

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