In Iran stanno aumentando le persecuzioni contro i fedeli cristiani. A denunciarlo è una associazione che promuove la libertà religiosa in Iran, Articolo 18, la quale riferisce che un tribunale di Boushehr aveva condannato due convertiti al cristianesimo e altri dieci iraniani a un anno di carcere ciascuno per essersi prodigati in «attività contro la Repubblica islamica a favore del Cristianesimo».
Secondo testimoni i cristiani sono in grande difficoltà in Iran a causa di una nuova ondata di repressione ordinata dagli Ayatollah nei confronti dei fedeli cristiani, una decisione passata in sordina a causa della grave crisi economica e delle ribellioni che stanno interessando l’Iran.
«I mullah hanno lanciato una campagna spietata per mettere a tacere i loro oppositori e in cima alla loro lista ci sono i cristiani» sostengono gli attivisti di Articolo 18.
In Iran ci sono circa 350.000 cristiani i quali a causa della loro religione non possono accedere a ruoli nella pubblica amministrazione né partecipare attivamente alla vita politica del Paese. Solo pochi giorni fa il Presidente iraniano, Hassan Rouhani, aveva affermato che in Iran i cristiani hanno gli stessi diritti degli altri, una menzogna smentita non solo dai fatti ma anche da una campagna contro i non musulmani che non si vedeva da tempo in Iran.
Secondo le testimonianze la persecuzione contro i cristiani in Iran è ben documentata e solo chi non vuol vedere non vede. Dallo scorso anno i Guardiani della Rivoluzione (IRGC) hanno dato il via a una vera e propria caccia ai cristiani nelle province più remote dell’Iran arrestando diversi cristiani con l’accusa di “complotto contro la Repubblica Islamica”, vietano il possesso di Bibbia e Vangelo e l’esposizione di simboli sacri cristiani. I media di regime controllati dal IRGC portano avanti una campagna anticristiana senza precedenti. Eppure l’Europa, che sul cristianesimo e più in generale sulla libertà religiosa dovrebbe essere intransigente, si rifiuta di inserire le IRGC nella lista delle organizzazioni terroristiche e addirittura stanzia milioni di Euro per soccorrere l’economia iraniana.