Iraq: se hai legami con Israele rischi la pena di morte

Giovedì scorso i legislatori iracheni hanno approvato un disegno di legge che criminalizza la normalizzazione dei legami e qualsiasi relazione, compresi i rapporti d’affari, con Israele.

Le pene per chi non rispetta questa legge sono severissime e vanno dall’ergastolo alla pena di morte.

La legge è stata approvata con 275 voti a favore in un’assemblea composta di 329 seggi. Una dichiarazione del parlamento ha affermato che la legislazione è «il vero riflesso della volontà del popolo».

L’influente religioso sciita Muqtada al-Sadr, il cui partito ha ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni parlamentari irachene dello scorso anno, ha chiesto agli iracheni di scendere in piazza per celebrare questo «grande risultato».

Non è chiaro come verrà attuata la legge poiché l’Iraq non ha riconosciuto Israele dalla formazione del paese nel 1948. Le due nazioni non hanno relazioni diplomatiche.

Non è chiaro nemmeno come e se la legge verrà attuata nella regione semi-indipendente del Kurdistan che invece con Israele non solo ha ottimi rapporti di vario tipo ma ha anche saldi legami a livello militare.

In questo caso l’influenza dell’Iran sull’Iraq si è vista in tutta la sua tragicità. A Teheran hanno gioito come e più che a Baghdad.

Gli Stati Uniti si sono detti profondamente turbati dalla legislazione irachena.

«Oltre a mettere a repentaglio la libertà di espressione e promuovere un ambiente di antisemitismo, questa legge è in netto contrasto con i progressi compiuti dai vicini dell’Iraq che hanno costruito ponti e normalizzando le loro relazioni con Israele, creando nuove opportunità per le persone in tutta la regione», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Price.

Non sono invece note le reazioni da Erbil, capitale del Kurdistan iracheno che – come detto – intrattiene con Israele ottimi rapporti sin dai tempi di Saddam Hussein.

Nel corso degli anni i Peshmerga curdi sono stati armati e addestrati da personale israeliano e hanno dimostrato sul campo di battaglia quanto questo legame con Israele sia stato proficuo.