Ma quanto ci costa l’amore per Hamas della baronessa Ashton?

7 Dicembre 2010

Lo scorso 20 luglio Secondo Protocollo ha fatto richiesta affinché Catherine Ashton, rappresentante europea per la politica estera (una sorta di Ministro degli Esteri della UE) fosse rimossa dal suo incarico a causa del suo sostegno ad Hamas, un gruppo riconosciuto come terrorista. Nel giro di pochi giorni il Parlamento Europeo ci rispondeva affermando che la questione sarebbe stata discussa. A distanza di pochi mesi emergono altri dati davvero incredibili (e inquietanti) su questa baronessa inglese che vorrebbe rappresentare l’Europa nel mondo.

A parte che ha continuato imperterrita a dare il suo sostegno ad Hamas tralasciando completamente altre questioni sicuramente più importanti (la situazione dei rifugiati e dei migranti in Libia, la questione del Darfur, quella del Sud Sudan ecc. ecc.), ora emerge che la baronessa Ashton sta spendendo un vero e proprio capitale per il mantenimento del suo inutile “ufficio”, ben oltre a quanto preventivato dalla UE quando ne è stata decisa l’istituzione.

Al momento dell’istituzione del “servizio europeo per le attività esterne” (così si chiama l’ufficio della Ashton), si era detto che tale istituzione non sarebbe costata un solo euro alla comunità in quanto il personale, le strutture e le attrezzature sarebbero arrivate da altri uffici dell’Unione Europea. Invece cosa ti fa l’ambiziosa quanto inutile baronessa inglese? Inizia a spendere e a spandere a destra e a manca, naturalmente con soldi nostri (perché l’Unione Europea la manteniamo noi tutti cittadini della UE). Prima di tutto parliamo del suo stipendio, il più alto in assoluto nella UE, ben 270.000 euro l’anno (il doppio della Clinton, tanto per dare una idea). Poi l’assunzione di ben 118 nuovi tecnici che invece sarebbero dovuti arrivare da altri uffici, ma lei vuole solo persone di sua fiducia e magari pure ben raccomandate. Costo dell’operazione 18,6 milioni di euro l’anno. Non paga, ha preteso un palazzo tutto per se dove insediare il “Ministero”. Costo dell’affitto, 12 milioni di euro l’anno con un contratto da 15 anni. Poi il servizio doveva partire e allora la baronessa ha preteso 75 milioni di euro per il solo avviamento. E infine, dulcis in fundo, la baronessa ha preteso 150 limousine blindate dal costo totale di 38 milioni di euro. Insomma, nel giro di pochi mesi siamo passati dal costo zero preventivato per questo “ministero” nel momento della sua istituzione ai quasi 150 milioni di euro l’anno di oggi.

Non solo, quindi, la baronessa Ashton è una inutile figura che ammira fino all’idolatria un gruppo terrorista come Hamas e che non perde occasione per dimostrare il suo antisemitismo, ma è anche un costo enorme e ingiustificato per l’Unione Europea, specie in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo. Per questo ribadiamo fermamente la nostra richiesta di rimuovere Catherine Ashton dal suo ruolo di rappresentante europeo per la politica estera e di sostituirla con persona più capace e meno dispendiosa.

Noemi Cabitza

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

1 Comment

  1. Che errore aver defenestrato la Luisa Morgantini da vice presidente del Parlamento Europeo!
    Se l’avessimo sostenuta con vigore sarebbe diventata “ministro degli esteri europeo”, e da buona e “sinistra” compagna sarebbe stata certamente più accorta nelle spese.
    Ma l’aspetto più importante della faccenda sta nel fatto che la Morgantini è in possesso anche del passaporto palestinese, gentilmente concesso a suo tempo da Arafat assieme all’amico Agnoletto (defenestrato anche lui dal Parlamento Europeo), documento obbligatorio per entrare in Palestina, stato inesistente ma vivo e vegeto nella mente dei bombaroli.
    Ed è appunto il possesso di questo importantissimo documento, che la Ashton non ha, che ci farebbe risparmiare sulle pazze spese della perfida Albione quando va in “vacanza” a Gaza, almeno penso……. o no?

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