Juba – Sud Sudan: Che i pasdaran iraniani fossero presenti in Sudan lo sapevamo già da tempo. L’Iran infatti costruisce i suoi missili Fajir 5 in una fabbrica nei pressi di Khartoum, per altro già bombardata una volta da ignoti aerei, ed è plausibile che voglia affidare la sicurezza di quel complesso alle Guardie della Rivoluzione iraniana. Sapevamo anche che gli iraniani sono il maggior fornitore di armi del Sudan insieme alla Cina. Ma la notizia che pasdaran fossero presenti nella regione contesa del Kordofan ci a fatto sobbalzare.
Premetto subito che la notizia non è confermata e che non ci sono dichiarazioni ufficiali a tal riguardo, ma che vi sono decine di testimonianze concordi che riferiscono della presenza di iraniani nella regione del Kordofan.
I primi a riportare questa notizia sono stati alcuni rifugiati in Sud Sudan provenienti dal Kordofan. Lo hanno fatto con i militari del SPLA (Sudan People Liberation Army) e la cosa che fa pensare al fatto che possa essere vero è che i rifugiati provengono da zone diverse e non si conoscono tra loro. La notizia viene confermata parzialmente anche da una ditta di trasporti etiope che doveva portare aiuti umanitari in Kordofan per conto dell’Onu la quale ha riferito che non ha avuto accesso alla città di Barah in quanto bloccati da uomini che parlavano persiano.
Ripeto, a scanso di equivoci, che stiamo parlando di voci non confermate, di indizi che però sono fortemente credibili. In particolare i rifugiati dal Kordofan in Sud Sudan riferiscono di aver visto gli iraniani addestrare quelli che sembravano miliziani sudanesi.
L’esercito del Sud Sudan (SPLA) prende molto sul serio queste “voci”. Già una volta le aveva sottovalutate per poi scoprire che pochi giorni dopo l’esercito sudanese attaccò il confine con il Sud Sudan armato di tutto punto da armi iraniane. Un portavoce del SPLA che ha chiesto l’anonimato ha detto ieri che «la presenza di pasdaran iraniani in Kordofan è praticamente certa» e che «l’intelligence sud-sudanese si è attivata per raccogliere informazioni in tal senso». Il timore dell’esercito sud-sudanese è che i pasdaran siano in Kordofan per addestrare le milizie islamiche e che stiano preparando nuovi attacchi nella regione dei Monti Nuba e nella regione contesa di Abyei.
A preoccupare (e in parte a confermare la notizia) ci sono anche le dichiarazioni rilasciate dal vice ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, che parlando da Conakry (Guinea) in occasione della riunione della Organization of the Islamic Cooperation (OIC) ha detto che «l’Iran è fortemente impegnata a esportare la Rivoluzione Islamica in Africa» e che «la forte cooperazione con il Sudan è uno dei primi e più importanti passi di questa “missione».
Naturalmente nei prossimi giorni cercheremo di avere conferma di queste voci e di capire cosa ci fanno effettivamente centinaia di pasdaran iraniani in Sudan.
Miriam Bolaffi