Si aggrava ulteriormente la tensione tra Ankara e Gerusalemme. Tutti i passeggeri con passaporto israeliano a bordo del volo 793 della Turkish Airlines partito dall’aeroporto Ben Gurion e atterrati nell’aeroporto di Istanbul sono stati tenuti sequestrati dalla polizia turca per alcune ore.
Secondo i testimoni la polizia non stava cercando qualcosa o qualcuno in particolare ma è stata una azione deliberata per intimidire i cittadini israeliani e per mandare un chiaro messaggio a Gerusalemme. Testimoni riferiscono anche che molti cittadini israeliani sono tutt’ora sotto shock per questo trattamento che definire fortemente discriminatorio e dire poco. Altri testimoni riferiscono che gli agenti di polizia turchi hanno oltraggiato i passeggeri offendendoli in quanto ebrei e affermando che per troppo tempo hanno dovuto accettare che “sporchi ebrei” facessero affari in Turchia ma che adesso tutto è finito.
Questo è un atto gravissimo e inqualificabile che merita da parte della comunità internazionale una forte presa di posizione contro la Turchia. E’ ormai evidente che la situazione ad Ankara è in mano agli estremisti nazi-islamici e la comunità internazionale non può rimanere inerme di fronte a questa situazione. Secondo Protocollo farà tutto quanto possibile per portare questo inqualificabile atteggiamento della Turchia all’attenzione della comunità internazionale a partire dall’Unione Europea. Il ministero degli esteri israeliano ha aperto una indagine conoscitiva per capire se l’episodio è isolato oppure se da ora in poi sarà la prassi.
Secondo Protocollo
3 Replies to Passeggeri israeliani sequestrati all’aeroporto di Istanbul
temo purtroppo che sarà proprio così e temo anche che la cosa non sia affatto casuale o il frutto di eventi incontrollabili ma che sia frutto di un preciso disegno
purtroppo io la vedo male: chi crede alla favola della “primavera araba” è solo un povero illuso. Basta prendere una cartina geografica del medio oriente e darci una occhiata: ormai Israele è accerchiato da forze ostili da tutte le parti. Prima o poi ci sarà un “casus belli” che sarà l’inizio di un conflitto globale: tutti contro Israele per riconquistare Gerusalemme e distruggere lo stato ebraico come tentarono già egiziani e siriani nell’ottobre 1973, ma ora c’è l’aggravante del maggior numero di nemici: Egitto, Iran (che potrebbe far passare tranquillamente armi, carri armati ed aerei dall’Iraq) e Israele che sarà costretto a difendere la sua sopravvivenza…con ogni mezzo….
Il rischio che la primavera araba si trasformi in un inverno islamico è sempre più concreto. Non c’è la coscienza che le moschee sono sempre più luoghi di predicazione d’odio i cui frutti di violenza sono destinati a crescere e a portare morte e povertà, innanzitutto ai cittadini che nei paesi arabi risiedono. Sulle moschee è interessante un articolo di oggi di Magdi Cristiano Allam dal titolo: Violenza e terrorismo nascono nelle moschee
http://www.ioamolitalia.it/2011/09/violenza-e-terrorismo-nascono-nelle-moschee/
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