E a Teheran gli Ayatollah si sfregano le mani

10 Agosto 2016

Già li vedo gli Ayatollah eccitati per l’incontro tra Putin ed Erdogan mentre tutto intorno il mondo guarda e tace, non fa un fiato mentre i due bulletti si danno pacche sule spalle e decidono come cambiare gli equilibri in Medio Oriente.

A Teheran si sfregano le mani perché nemmeno nei loro sogni più reconditi si sarebbero immaginati che la Turchia sarebbe passata dalla loro parte dopo che per anni se le sono date di santa ragione sulla questione siriana. La Turchia sunnita, amica dell’Arabia Saudita, membro importantissimo della NATO e, soprattutto, nemico giurato di Assad che va in ginocchio da Putin per elemosinare un aiutino in cambio di chissà cosa, probabilmente un cambio nella politica mediorientale, è un sogno per gli Ayatollah e un incubo per USA ed Europa, o almeno lo dovrebbe essere dato che per il momento sembrano essere tutti molto più interessati alle vacanze che a questa drammatica svolta.

Non è un caso che questa mattina i maggiori giornali israeliani non parlino dell’incontro tra Putin ed Erdogan, non lo fanno probabilmente perché devono capire a cosa porterà e perché, a differenza di europei e americani, questa svolta preoccupa parecchio in Israele perché potrebbe veramente cambiare tutti gli equilibri mediorientali e mandare a monte anche il recente riavvicinamento tra lo Stato Ebraico e la Turchia. E il fatto che Putin ed Erdogan abbiano parlato di un fantomatico “piano di difesa comune” non lascia certo presagire nulla di buono.

Non c’è chiarezza su come si comporterà la Turchia con Assad che fino ad oggi ha duramente combattuto, ma a occhio e croce Erdogan potrebbe aver garantito a Putin la sua “non interferenza” nelle questioni siriane in cambio di mano libera con i curdi che, come sempre, saranno sacrificati sull’altare degli interessi regionali dei potenti. Questo per Russia e Iran, alleati di ferro di Assad, potrebbe essere veramente un affarone anche perché i curdi combattono l’ISIS a fianco degli americani mentre Russia e Iran sono più interessati a combattere altri gruppi ribelli che danno più fastidio ad Assad. Ma fino a ieri Erdogan non poteva attaccare i curdi che combattono in Siria contro l’ISIS senza scatenare una reazione russa e americana. Degli americani ad Erdogan non importa più nulla, avere quindi un accordo con Putin (che rientra nel famigerato “accordo sulla sicurezza”) diventa indispensabile per il sultano turco. E la cosa va benissimo pure a Teheran che non vede per nulla di buon occhio parti di Siria e Iraq in mano alle milizie curde alleate degli americani e addestrate dagli israeliani e se sarà la Turchia a fare il lavoro sporco per gli Ayatollah, l’affare sarà veramente completo.

La stampa internazionale parla di nuovo asse Turchia-Russia-Iran e per una volta non si tratta di fantapolitica. Sembra purtroppo una realtà. Ora vedremo quali saranno le contromosse occidentali anche se temo che non ce ne saranno con Obama che sta facendo i bagagli dalla Casa Bianca e con una Europa disunita su tutto e con una politica estera guidata da una filo-iraniana come la Mogherini. Ci sarà da divertirsi (per usare un eufemismo) ma soprattutto si divertiranno a Teheran con buona pace di Obama, della Mogherini e di tutti quelli che erano così contenti degli accordi con l’Iran. Temo purtroppo che non si divertiranno i curdi e vedrete che nei prossimi giorni ne avremo subito una dimostrazione.

Franco Londei

Politicamente non schierato. Sostengo chi mi convince di più e questo mi permette di essere critico con chiunque senza alcun condizionamento ideologico. Sionista, amo Israele almeno quanto amo l'Italia

1 Comment

  1. Due domande. La prima: fino a che punto reggerebbe un accordo tra Turchia sunnita e Iram sciita? La seconda: rispetto alle mosse di Putin è legittimo attribuire una responsabilità all’irresponsabile politica obamiana e della UE di incrementare la tensione con la Russia?

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