Credo che nella fallimentare storia delle missioni ONU quella nel Libano Meridionale, UNIFIL 2, sia in assoluto la più assurda. Nata per impedire il riarmo di Hezbollah ha finito per semplificarlo e agevolarlo.
In questi anni nei quali i militari dell’Onu sono stati nel Libano Meridionale Hezbollah ha potuto riarmarsi in completa libertà senza nemmeno avere il timore di un intervento dell’aviazione israeliana, interdetta proprio dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la stessa risoluzione che istituiva la creazione di una forza di pace che avrebbe dovuto impedire a Israele di inoltrarsi nel Libano e ad Hezbollah di riarmarsi.
Invece cosa è successo? Che Hezbollah ha potuto pesantemente riarmarsi mentre Israele non ha potuto fare in modo che ciò non avvenisse. Insomma, al lato pratico, UNIFIL 2 è una missione utilissima a Hezbollah e dannosa per Israele, una missione “diversamente utile”.
L’ultimo episodio, il più grave in assoluto, è quello della consegna di missili Scud da parte della Siria ad Hezbollah. Gli Scud sono missili in grado di trasportare grandi quantità di esplosivo e persino testate chimiche a 700 Km di distanza, una cosa questa che permette ai terroristi sciiti di poter colpire qualsiasi parte del territorio israeliano. UNIFIL ha fatto qualcosa per impedire che ciò avvenisse? No. Come sempre sono rimasti a guardare passivamente, la stessa passività che ha permesso ai terroristi di Hezbollah di rifornirsi dall’Iran e dalla Siria di oltre 30.000 razzi e di ogni tipo di arma moderna, il tutto sotto l’occhio “vigile” dei militari di UNIFIL tra i quali, lo ricordiamo, ci sono quasi 2.000 italiani. Sarà per questo che gli pseudo-pacifisti italiani, gli stessi che chiedono a gran voce il ritiro delle truppe italiane dall’Afghanistan, su UNIFIL nicchiano e non si azzardano a chiedere il ritiro dei militari italiani.
UNIFIL 2 è troppo utile alla causa di Hezbollah e, quindi, in configurazione anti-israeliana è una meccanismo perfetto che non può e non deve essere smantellato. Se si pensa che proprio ieri, alle giuste proteste israeliane in merito alla consegna dei missili Scud, il rappresentante a Beirut del gruppo terrorista, Hussein Hajj Hassan, ha detto che “le armi di cui dispone Hezbollah non sono affari né di Israele né di nessun altro”, si può avere il quadro esatto sia dell’arroganza di Hezbollah che della completa inutilità (o della diversamente utile, a seconda di come la si guardi) della presenza di UNIFIL 2 in Libano. Va considerato poi che Hezbollah, pur essendo ritenuto da ONU e Unione Europea un gruppo terrorista, dispone di un esercito più potente dello stesso esercito ufficiale libanese, ha rappresentanti politici e tratta direttamente con l’ONU, esattamente come se fosse uno Stato nello Stato libanese. Credo che sia l’unico caso nella storia in cui un gruppo terrorista venga considerato da tutti (ONU compreso) come una entità politica e militare.
Ora, che tutto ciò avvenga con l’implicito avvallo dell’ONU è semplicemente scandaloso. Per questo, visto che nessuno si azzarda a farlo, chiediamo al Governo Italiano l’immediato ritiro delle truppe italiane in Libano e alle Nazioni Unite la fine immediata della missione UNIFIL 2, l’unica missione di pace che prepara una guerra.
Miriam Bolaffi