Per quelli che di voi hanno avuto la fortuna di visitare il Libano negli anni scorsi, per coloro che sono rimasti affascinati dal Paese dei cedri, da Beirut e dalla sua evidente multi-etnicità e multi-religiosità, dalle bellezze delle città libanesi e dal clima sempre mite. Per tutti coloro che avevano visto nel Libano uno spicchio d’Europa e di civiltà immerso nell’arretratezza del mondo arabo…….dimenticate quel Libano. Non c’è più, cancellato con un colpo di spugna da Ahmadinejad e dalla sua succursale terrorista di Hezbollah.
La prima visita del carnefice di Teheran nel Paese dei cedri ci sta mostrando un Libano molto diverso da quello che ci ricordavamo, un Libano cambiato e non più democratico dove una minoranza (Hezbollah) detiene il potere politico e, soprattutto, militare. Se qualcuno pensa che tutta quella folla acclamante al passaggio del boia di Teheran rappresenti la maggioranza dei libanesi si sbaglia di grosso. Quella è solo un piccola minoranza che però ha in mano tutto il Paese.
Il piccolo Hitler persiano è stato chiaro nel suo discorso di ieri: il libano è una provincia iraniana e l’Iran sarà al suo fianco nella guerra a Israele. Il popolo iraniano e quello libanese sono una unica entità. Questo ha detto il dittatore persiano ai suoi nuovi sudditi.
Ora qualcuno dovrebbe spiegare a quella larghissima maggioranza di libanesi che non vedono di buon occhio il killer di Teheran, magari perché arabi, cristiani o semplicemente laici, che diventare una provincia iraniana comporta anche sottostare alle leggi sciite imposte dai Mullah. Dimenticate quindi di vedere le ragazze libanesi andare al mare in bichini, andare in discoteca come fanno tutti i ragazzi del mondo libero, di vedere i giovani ascoltare la musica rock a volume alto (ma anche basso). Se doveste andare in Libano dimenticate di circolare con una croce al collo (se siete cristiani), di mangiare maiale (se la vostra fede e il vostro fegato ve lo permette), di dichiarare il vostro dissenso (qualunque esso sia). Da oggi il Libano esiste solo sulla carta, per il resto è la 32esima provincia persiana.
Noemi Cabitza