Non c’è limite alla faccia tosta di certe ONG e dell’Onu. Oggi, in un comunicato congiunto firmato da ben cinquanta organizzazioni non governative – tra le quali la solita Amnesty International, Save The Children, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Oxfam, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani e cinque altri organismi delle Nazioni Unite – hanno chiesto a Israele di revocare il blocco su Gaza.
Nella dichiarazione le cosiddette “organizzazioni umanitarie” dicono: «Per oltre cinque anni a Gaza, più di 1,6 milioni di persone sono state sottoposte ad un blocco in violazione del diritto internazionale. Più della metà di queste persone sono bambini. Noi sottoscritti chiediamo con una sola voce: porre fine al blocco adesso».
Beh, lasciateci dire che ce ne vuole di faccia tosta per fare affermazioni di questo tenore. Va ricordato infatti che la Striscia di Gaza è governata da Hamas, un gruppo universalmente riconosciuto come terrorista (evidentemente non da Amnesty International e dalle altre organizzazioni) che ha scritto a chiare lettere nel suo statuto che il suo obbiettivo principale è la distruzione di Israele. Va ricordato che tutt’ora Hamas non rinnega quanto scritto nel suo statuto e che ogni giorno cerca di portare attacchi a Israele e ai suoi cittadini. Per questa ragione, giustamente e nel pieno rispetto del Diritto Internazionale, Israele considera la Striscia di Gaza come territorio ostile. Per questo motivo esiste il blocco (per altro decisamente parziale) della Striscia di Gaza. Quei 1,6 milioni di persone che le ONG dicono essere sottoposte al blocco sono in effetti ostaggio di Hamas, non di Israele.
Non esiste, ripeto, non esiste, che un territorio nemico, abitato da chi si dichiari apertamente nemico di un altro Stato e abbia come obbiettivo dichiarato quello di distruggerlo, possa essere aiutato a farlo con l’apertura incondizionata delle frontiere.
Ci chiediamo come mai queste “ONG” non chiedano ad Hamas di rinunciare a quell’articolo del suo statuto dove c’è scritto che la distruzione di Israele è l’obbiettivo principale. Ci chiediamo come mai una ONG come Save the Children non si indigni quando i bambini palestinesi vengono addestrati all’odio direttamente nelle scuole. Ci chiediamo come mai Amnesty International nel suo rapporto 2012 non abbia mai nominato Hamas e tutte le sue malefatte e violazioni dei Diritti Umani. La risposta più logica che ci viene in mente è che queste ONG siano in effetti amiche e complici di Hamas, amiche e complici dei terroristi.
E’ arrivato il momento di finirla con questa assurda ipocrisia che può convincere solo il nutrito esercito di odiatori e antisemiti. Queste organizzazioni sono chiaramente schierate con i terroristi, è ora che qualcuno lo dica chiaramente.
Sharon Levi