Se qualcuno ancora avesse avuto dubbi su quello che vuole realmente la Fratellanza Musulmana per l’Egitto, da ieri non ne dovrebbe più avere. Proprio ieri infatti il candidato alla presidenza per i Fratelli Musulmani, Mohamed Mursi, ha presentato il suo programma elettorale e, a partire dallo slogan, rende benissimo l’idea di come la situazione nel Medio Oriente post-primavere arabe sia tutt’altro che tranquillizzante.
Prima di tutto lo slogan della campagna elettorale: “Islam is the Solution”, l’Islam è la soluzione, il che sembra far intendere piuttosto chiaramente che nel caso (molto probabile) che Mursi vinca le elezioni introdurrebbe la Sharia in Egitto, cosa che per altro ha già detto. E’ chiaro che l’introduzione della legge islamica fa a cazzotti con la richiesta di maggiori Diritti che aveva spinto i giovani egiziani a scendere in piazza ma questi sono dettagli insignificanti per coloro che vogliono trasformare l’Egitto in una teocrazia in stile iraniano.
Il candidato alla presidenza per i Fratelli Musulmani ha poi affermato che “avrebbe rispettato i trattati internazionali firmati in passato dall’Egitto” e quindi (teoricamente) anche il trattato di pace con Israele, tuttavia ha aggiunto un paio di cose che non lasciano presagire nulla di buono. La prima piuttosto sibillina, con riferimento proprio ai trattati internazionali, quando ha detto che “il presidente è tenuto a rispettare i trattati internazionale ma è obbligato anche a rispettare il volere del popolo senza farsi condizionare dall’esterno”. Ebbene, proprio l’altro giorno un sondaggio commissionato dalla Fratellanza Musulmana aveva stabilito che la maggioranza degli egiziani voleva la rottura del trattato di pace con Israele e già questo è un controsenso rispetto alle prime concilianti parole. La seconda, ancora più sibillina, quando ha detto che “sotto la sua guida l’Egitto avrebbe chiesto un Medio Oriente libero da armi nucleari prima ancora di chiedere all’Iran di non dotarsi di tali armi”. Il riferimento al presunto arsenale nucleare israeliano è palese con l’aggiunta di un importante assist all’Iran specie perché viene da un paese arabo. In sostanza, secondo Mohamed Mursi, se Israele tiene il suo arsenale atomico anche l’Iran dovrebbe farsi il suo e, magari, in un futuro prossimo anche l’Egitto.
Infine il leader della Fratellanza Musulmana ha parlato dei palestinesi. “Se sarò eletto – ha detto Mursi – porrò il problema palestinese in cima alla lista dei problemi”. Detto così sembra un tipico slogan arabo trito e ritrito (la questione palestinese va sempre di moda in campagna elettorale), ma detto dal leader della Fratellanza Musulmana egiziana assume tutt’altro significato perché Hamas altro non è che una costola della Fratellanza Musulmana egiziana e se il leader dei Fratelli Musulmani candidato alla Presidenza dell’Egitto sostiene di “voler aiutare la causa palestinese e di voler mettere questo problema in cima alla lista” può significare solo una cosa: sostegno completo e incondizionato al gruppo terrorista che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza. La cosa non è nuova, i Fratelli Musulmani hanno sempre sostenuto e armato Hamas,ma pensate a cosa potrebbe accadere se se questo sostegno diventasse la linea politica di una nazione come l’Egitto che, per altro, dispone delle più moderne armi americane visto che proprio gli USA armano l’esercito egiziano. Hamas potrebbe avere tutti gli ultimi ritrovati della tecnologia bellica statunitense.
Ecco, spero di aver fatto un quadro della situazione che ci aspetta in un futuro molto prossimo parlando dell’Egitto, una situazione che non può non preoccupare e allarmare l’occidente. Di certo preoccupa e allarma Israele ma al momento non sembra toccare l’Europa e gli USA che continuano a rifornire di armi l’esercito egiziano, armi che domani potrebbero finire in mano ad Hamas oppure essere rivolte contro Israele nel caso in cui il nuovo Egitto dei Fratelli Musulmani decida di rompere il trattato di pace con Israele. E considerando che secondo i Fratelli Musulmani “l’Islam è la soluzione”, la cosa sembra purtroppo molto probabile.
Sharon Levi
Dall’inizio delle “primavere” arabe si parla di una possibile rottura del Trattato di Pace, ma in questo caso presumo che il Sinai venga restituito ad Israele…
Dall’inizio delle “primavere” arabe si parla di una possibile rottura del Trattato di Pace, ma in questo caso presumo che il Sinai venga restituito ad Israele…
teoricamente dovrebbe essere proprio così. Infatti fu a seguito del trattato di pace che Israele restituì la penisola del Sinai. Tuttavia dubito molto che lo restituiranno (peraltro non lo controllano nemmeno ora). Diventerà la terra di nessuno
teoricamente dovrebbe essere proprio così. Infatti fu a seguito del trattato di pace che Israele restituì la penisola del Sinai. Tuttavia dubito molto che lo restituiranno (peraltro non lo controllano nemmeno ora). Diventerà la terra di nessuno