«Hezbollah ritiene la decisione dell’Unione Europea di includere il Partito di Dio nella lista nera dei gruppi terroristici un errore che avrà gravi ripercussioni nei rapporti con gli Sati europei». A fare questa dichiarazione, piuttosto allarmante e sottilmente minacciosa, sono stati i vertici di Hezbollah attraverso il loro sito ufficiale, Al-Manar, dopo che ieri l’Unione Europea aveva annunciato l’inserimento dell’ala militare di Hezbollah nella black list dei gruppi terroristici.
Secondo i vertici del gruppo terrorista libanese la decisione della UE sarebbe ingiusta e aggressiva basata sul nulla e senza alcuna prova, il frutto delle forti pressioni di Israele e degli Stati Uniti. Gli Hezbollah non mancano di prendersela anche con la Gran Bretagna che avrebbe spinto per far assumere questa decisione all’Unione Europea. «La decisione europea è stata scritta con le mani americane e l’inchiostro israeliano» dicono ancora i leader di Hezbollah ad Al-Manar. Il portavoce di Hezbollah ha detto che il gruppo terrorista valuterà nelle prossime ore come rispondere a questo attacco che arriva dall’Europa. Una minaccia neppure tanto velata.
In realtà la decisione della UE cambia ben poco per Hezbollah, lo ammettono persino i vertici del Partito di Dio, quando affermano che “quella europea è una decisione suggestiva che da un lato etichetta una parte di Hezbollah come entità terroristica mentre dall’altro chiede di incrementare i rapporti politici con i partiti libanesi di cui Hezbollah è una componente importante”. La verità è che la decisione europea è un vero e proprio bluff volta a tacitare chi chiedeva l’inserimento di Hezbollah nella lista nera dei gruppi terroristici senza però danneggiare gli stessi Hezbollah. Non è chiaro infatti come faranno gli europei a distinguere l’ala politica da quella militare visto che Hezbollah è un movimento verticistico che fa capo ad una unica regia.
In ogni caso la reazione del Partito di Dio è stata veemente e rabbiosa. Questa mattina su Al-Manar TV un alto esponente del movimento terrorista intervistato da un giornalista sosteneva sarcasticamente che «l’Europa dovrebbe chiedersi quale sarà la risposta di Hezbollah e come cambieranno i rapporti con UNIFIL», un chiaro riferimento a eventuali azioni terroristiche in territorio europeo e contro il contingente di pace Onu che staziona nel sud del Libano. Non sono mancate nemmeno le minacce a Israele, giudicata la mente occulta della decisione europea: «il regime sionista (Israele n.d.r.) pagherà a caro prezzo questo attacco al popolo libanese» ha detto in diretta TV l’alto esponente di Hezbollah.
Sarah F.