Il nemico islamico

Ci si potrebbe nascondere dietro a un dito e parlare di “Islam moderato”, di “primavere arabe”, di “Diritti Umani nell’Islam”. Si potrebbe fare, anzi, si potrebbe continuare a farlo dato che questo sembra essere lo sport preferito di una certa cerchia di persone giudicate “intellettuali”, radica chic o persino buoniste, uno schieramento trasversale che va dai circoli di sinistra fin dentro alle sacrestie delle chiese e alle associazioni cattoliche.

Lo potremmo fare anche noi, non fosse altro per non ricevere più le centinaia di lettere che ci accusano di non essere “difensori dei Diritti Umani” a causa di questa nostra ostilità verso l’Islam e, soprattutto, a causa di quella nostra forte propensione a difendere la democrazia israeliana. Potremmo anche essere “sopra le parti” e far credere a chi ci legge che crediamo in un Islam moderato, nella possibilità che finalmente i Diritti Umani possano attecchire nel mondo islamico e che le primavere arabe siano il preludio all’avvento della democrazia nei paesi arabi. Ma saremmo ipocriti, prima di tutto con noi stessi e poi con chi ci legge e ci segue. Invece, proprio perché siamo “difensori convinti dei Diritti Umani”, non lo faremo. Anzi, voglio rilanciare e parlare apertamente dell’Islam come di un NEMICO.

In Italia siamo talmente presi dai problemi politici e dalla crisi economica che non ci rendiamo conto di quello che avviene nel mondo, degli attacchi islamici a cui sono sottoposti cristiani ed ebrei ai quattro angoli della terra (Nigeria, Egitto, Turchia, Pakistan, Iraq solo per citarne alcuni). Non ci rendiamo conto che in un grande Paese europeo, la Gran Bretagna, esistono corti islamiche che legiferano fuori dalla legislazione britannica adottando la Sharia e lo fanno praticamente alla luce del sole. Non ci siamo resi conto che all’indomani della caduta di Mubarak il religioso più rappresentativo dei Fratelli Musulmani, Yusuf al-Qaradawi (in esilio da 50 anni), al suo rientro in Egitto ha radunato centinaia di migliaia di fedeli islamici e nel suo discorso ha chiesto la “liberazione armata di Gerusalemme, la morte degli ebrei e poi, la conquista dell’Europa”, il tutto in rigorosa successione. E ricordate, la Fratellanza Musulmana è molto presente e potente in Europa (anche in Italia) e per questo vale la pena ricordare il loro motto: “Allah è il nostro obiettivo, il Profeta è il nostro capo, il Corano è la nostra legge, la Jihad è la nostra via; morire sulla via di Allah è la nostra speranza”.

Ora, voglio anche essere ottimista e ammettere che c’è una piccolissima parte del mondo islamico che ripudia la violenza e mira all’applicazione dei Diritti Umani anche all’interno del loro mondo. Voglio ammettere che a dare il via alle cosiddette “primavere arabe” è stata proprio questa esigua minoranza, una minoranza però spazzata via in un battibaleno dagli integralisti all’indomani della caduta dei dittatori. E ora, a pochi chilometri dalla coste europee abbiamo tre grandi Stati arabi (forse quattro se contiamo il Marocco) in mano degli integralisti che fanno capo al movimento della Fratellanza Musulmana. E siccome non è mia abitudine sottovalutare le dichiarazioni di intento dei grandi leader islamici (seguitissime dai fedeli) la mia mente torna a quella di Yusuf al-Qaradawi che è un vero e proprio programma politico: liberazione armata di Gerusalemme, sterminio degli ebrei e conquista dell’Europa.

Mi si dirà che le mie sono “parole d’odio” che fomentano la violenza in luogo dell’integrazione. Ma di quale integrazione stiamo parlando? Di quella islamica nella società occidentale o della assimilazione della società occidentale nella cultura islamica? Credo che sia arrivato il momento di ammettere che il mondo islamico non vuole integrarsi al nostro ma lo vuole assimilare. E siccome a me (e a noi come associazione) non ci va proprio di farci assimilare dal mondo islamico, lontanissimo da qualsiasi forma di Diritto, non ci va di farci conquistare dall’Islam, di vedere le corti islamiche applicare la sharia in luogo del codice penale e non ci va di vedere Israele distrutta solo perché è l’ultimo baluardo di democrazia in Medio Oriente e l’ostacolo più grande all’islamizzazione dell’Europa, allora è inutile fare i buonisti, gli ipocriti e i professorini dell’integrazione. Preferiamo guardare in faccia la realtà e vedere dove sta il nemico e dove stanno gli amici.

La mia (la nostra) è una presa di posizione netta che prescinde dall’ideologia religiosa (con questa associazione collaborano persone di ogni religione, compresa quella islamica) ma non da quella del Diritto e dei Diritti Umani, due parole che con il mondo islamico attuale hanno davvero poco a che fare. Da più tempo segnaliamo che è in corso una guerra di religione voluta dall’islam, non dal resto del mondo. Prendiamone atto e apriamo gli occhi (nei prossimi giorni faremo uno speciale sulla Nigeria). Nessuna fomentazione di odio verso l’Islam ma almeno un minimo di realismo lo dobbiamo e ce lo dobbiamo.

Franco Londei

1 commento su “Il nemico islamico”

  1. Caro Franco, schietto e temerario comandante di Secondo Protocollo (non come quello della Costa Concordia), vorrei aggiungere un mio commento a quanto da te scritto.
    Molti ormai si sono dimenticati di cosa è successo non molto tempo fa per la pubblicazione di innocue vignette sul Profeta, e per la lezione di Papa Benedetto XVI a Ratisbona: chiese bruciate, gente costretta a lasciare le loro case, cristiani sgozzati e fatti a pezzi, senza che i media si siano scomposti più di tanto, perché?
    Perché gli amanti di Maometto non vogliono relazionarsi con nessun’altra forma di confronto, sia esso politico, religioso, e civile.
    Se il Papa ricordava che in Occidente la religione aveva perso il suo senso critico, e che non era abbastanza forte per denunciare il rispetto dei diritti umani, della libertà, e della vita, per loro, i musulmani, questa lezione è stata presa come un affronto personale alla religione islamica: pazzesco!
    Ecco allora che per calmare questi barbari, i distinguo sulle parole del Pontefice non si sono fatti attendere, e le scuse sono state date nel caso si fossero sentiti offesi.
    BASTA continuare a giustificare questi loro comportamenti, BASTA dire che ci sono dei paesi islamici moderati, perché non ho ancora capito quali sono, BASTA credere che loro abbiano una coscienza civile ed umana, perché l’indottrinamento metodico ricevuto sin da piccoli ha cancellato ogni senso di pietà nei nostri confronti.
    BASTA trattarli come fossero degli extraterrestri, vanno trattati come futuri e potenziali assassini.

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