Temo che se si voglia contrastare Salvini usando il tema dei migranti la partita sia persa in partenza. Eppure lo dovrebbero aver capito bene quelli della sinistra che sulla gestione dei migranti hanno perso un enorme consenso mentre proprio Salvini ci ha costruito il suo.
Il problema è che la gente si è disumanizzata. Non c’entra la supposta invasione, non centrano i reati commessi da clandestini. Certo, sono cose che incidono, che fanno paura e quindi attecchiscono, ma sinceramente dovrebbe far più paura la mafia, la ‘ndrangheta, il crimine organizzato e persino il terrorismo islamico. Dovrebbero, perché nemmeno se ne parla più quando ci sono di mezzo i migranti.
Come ho più volte ripetuto, io non sono per le migrazioni incontrollate, non sono per l’assistenzialismo senza se e senza ma (nemmeno per gli italiani), ero contrario alla politica di accoglienza indiscriminata fatta dal PD ed ero convinto che proprio su questo punto il PD avrebbe perso. Ma da questo a farne una questione di vita o di morte ce ne passa.
Ci siamo disumanizzati (mi ci metto anche io). Guardiamo quelle navi con qualche decina di migranti sballottate da onde altissime, guardiamo quei bambini fradici e infreddoliti, assistiamo a uno scaricabarile indegno per qualsiasi paese civile, e non ce ne frega nulla.
«Chi glielo ha fatto fare?» pensiamo. «Sapevano che i porti erano chiusi» ci ripetiamo per alleggerirci la coscienza. Ci convinciamo anche che «la pacchia è finita». Che poi…quale pacchia? Guardi quella cinquantina di disperati sballottati da un quadrante all’altro del Mediterraneo e non ci vedi la pacchia.
Ma niente può scalfire la nostra convinzione che quella cinquantina di disperati sia su quelle navi perché ci vuole invadere, che vuole fare la pacchia alle spalle degli italiani, anzi no, del popolo italiano.
La disumanizzazione è trasversale, ha colpito tutti, da destra a sinistra. E non ha fatto prigionieri. La disumanizzazione ci fa dimenticare quali sono i veri problemi di questo paese, ci rende impermeabili alla ragione, ci rende fragili, paurosi e insicuri. Ma ci rende anche spietati, specialmente con chi è più fragile. «Meglio spietati che invasi» ci andiamo ripetendo auto-convinti come siamo che il problema siano quei 50 miserabili su quelle due barchette in balia dei marosi.
E’ triste, è una realtà molto triste, ma è la realtà.
Forse un domani riusciremo a tornare almeno un po’ umani e quando ci guarderemo allo specchio avremo voglia di sputarci in faccia. Forse un domani capiremo che mentre eravamo impegnati a inveire contro l’invasione e contro un paio di barchette con una cinquantina di poveri cristi, ce lo mettevano bellamente in quel posto. Ma oggi no, oggi siamo tutti con la bava alla bocca a dire «dagli all’immigrato».
Ecco perché contrastare Salvini sul tema dei migranti è l’ennesimo errore della sinistra nostrana. Oggi gli stessi elettori della sinistra sono convinti che il problema per l’Italia siano gli immigrati e che sia in atto una invasione. Nessuno pensa che gestire mezzo milione di migranti sia una sciocchezza per un paese moderno qual’è l’Italia. O almeno dovrebbe esserlo con una gestione normale del fenomeno, cosa che il PD non ha saputo fare.
E allora possiamo incolpare l’Europa, le ONG, Soros, internet, i social media, possiamo incolpare chi vogliamo della situazione in cui ci troviamo, resta il fatto che quando apriremo finalmente gli occhi, quando torneremo almeno un pochino umani, allora ci accorgeremo che abbiamo venduto il nostro paese per fermare un paio di barchette con una cinquantina di poveri disperati e non una flotta carica di marines che ci voleva invadere.