Esposto inviato il 24 maggio 2009 al Consiglio d’Europa e al Parlamento Europeo – E’ arrivata dall’ONU puntuale come un orologio svizzero la risposta alle nostre contestazioni sulla gestione degli aiuti nella Striscia di Gaza. Un rapporto presentato dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UN Development Programme), l’ennesima agenzia succhia-soldi dell’Onu, sostiene che la ricostruzione di Gaza prosegue a rilento a causa (ti pareva) del blocco israeliano.
Secondo gli “scienziati” dell’Onu, dallo scorso anno a Gaza sarebbero state ricostruite solo una piccola percentuale delle 6.268 abitazioni distrutte o danneggiate durante l’operazione “Piombo Fuso”. Non sappiamo dove i cervelloni dell’Onu abbiano preso questi dati, se cioè i numeri sono il frutto di una indagine seria oppure sono stati forniti da Hamas. 6.268 case distrutte è un numero estremamente preciso ed è u numero paragonabile alle case distrutte o danneggiate nella guerra nei Balcani durata qualche anno. Ci sembra decisamente gonfiato anche perché nessuno è in grado di dire come fossero queste 6.268 abitazioni prima della guerra, né se al loro interno ci fossero strutture militari di Hamas, centri di comando, depositi di armi ed esplosivi ecc. ecc.
E poi c’è un problema che i signori dell’Onu sembrano sottovalutare: chi è deputato a ricostruire le presunte case distrutte durante l’operazione Piombo Fuso? Siccome tutte le attività della Striscia di Gaza sono sotto totale controllo di Hamas, compreso quelle umanitarie, di sviluppo e di ricostruzione, si deve presumere che anche questa attività lo sia. La cosa non è di poco conto almeno per due motivi:
1- per ricostruire le case serve cemento armato, un elemento che Hamas usa per costruire bunker che spesso vengono posizionati proprio sotto o all’interno della case civili. Per questo il cemento non può entrare nella Striscia di Gaza
2 – l’Onu ha chiesto per la ricostruzione di Gaza la bellezza di 527 milioni di dollari per l’anno a venire. Chi gestisce questi soldi? Hamas? Lo scorso anno, per esempio, il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite ha speso per la supposta ricostruzione di Gaza circa 140 milioni di dollari. A chi sono andati tutti quei soldi? Ad Hamas? D’altra parte è la stessa agenzia dell’Onu a dichiarare che non vi è stata ricostruzione nella Striscia di Gaza, per cui dove sono quei 140 milioni di dollari?
Oggettivamente ci sembra che il rapporto contenga numeri gonfiati ad arte e che, soprattutto, non sia il caso di far gestire l’eventuale ricostruzione di Gaza ad Hamas. Come sempre invece che implementare programmi di sviluppo o di assistenza alla popolazione ci compreranno armi o, nella migliore delle ipotesi, useranno quel cemento per costruire i loro bunker sotto o dentro le abitazioni civili. Vogliono ricostruire Gaza? Bene, diano il compito a quelle Ong serie (e ci sono) che gestiranno la ricostruzione nel migliore dei modi e, soprattutto, senza far mettere le mani su quei fondi ai terroristi di Hamas. Ma siccome Hamas non vuole le Ong serie all’interno della Striscia di Gaza e soprattutto non vuole che qualcun altro gestisca tutti quei milioni, che chiaramente si guarderanno bene dall’usare per scopi civili, chiediamo all’Unione Europea, principale destinatario della richiesta dell’Onu, di non elargire un solo Euro né a favore di Hamas né dell’Onu che comunque darebbe la gestione di tutti questi milioni al gruppo terrorista esattamente come ha fatto lo scorso anno. Chiediamo inoltre che venga fatta luce sulle centinaia di milioni di euro elargiti dall’Unione Europea e destinati alla Striscia di Gaza attraverso una scrupolosa indagine sia per quanto riguarda la gestione dell’Onu che, soprattutto, per quanto concerne la gestione di quella parte di denaro andato alle Ong presenti a Gaza.
Riteniamo che sia giunto il momento di finirla di finanziare il terrorismo di Hamas con fondi destinati agli aiuti umanitari o ai progetti di sviluppo. Chiediamo quindi il completo congelamento di tutti i fondi destinati alla Striscia di Gaza fino a quando quel territorio sarà sotto il controllo del gruppo terrorista di Hamas.
Secondo Protocollo