Ieri, com’era immaginabile, anche in Iran è esplosa la protesta contro il regime dittatoriale, protesta che nelle scorse settimane aveva visti coinvolti diversi paesi, dalla Tunisia allo Yemen passando per l’Egitto. Ma è inutile negare che in Iran la questione è diversa rispetto a tutte le altre proteste contro i regimi a cui abbiamo assistito, è diversa non solo per il regime stesso, ma anche per il sostegno internazionale ai manifestanti che da alcune parti non arriva.
Il problema è sempre lo stesso e la libertà e la democrazia non c’entrano niente. Il problema è che Ahmadinejad e il regime degli Ayatollah sono diventati il nemico numero uno di Israele e per questo vengono visti come una sorta di paladini che lottano contro Israele e l’ebraismo. Per questo motivo devono rimanere al potere e gli iraniani non hanno alcun Diritto di chiedere libertà e democrazia. Per questo motivo da certi ambienti non si alzano richieste di Diritti per gli iraniani, non si protesta per le centinaia di esecuzioni, non si contesta la misoginia e la violazione dei Diritti delle donne. Per questo motivo se oltre 300 blogger sono da due anni in prigione nessuno dice niente. Per questo motivo se i boia a Teheran lavorano a ritmo serrato tutto viene taciuto o quantomeno minimizzato.
Sono pronta a scommettere che anche questa volta sarà lo stesso. Anche questa volta la protesta dei giovani iraniani sarà trattata in maniera diversa rispetto a quella di altri Paesi. Anche questa volta ci sarà chi sosterrà il regime iraniano e negherà l’evidenza come ha già fatto due anni fa per le proteste post-elettorali. E badate bene, saranno proprio quelli che sostengono il Diritto di manifestare dei giovani arabi oppressi dalle dittature. E allora invito questi signori a vedere l’appello di una giovane araba, una ragazza tunisina che parla ai suoi fratelli iraniani invitandoli a non demordere, a resistere e a non perdere la speranza. Vorrei che tanti altri si unissero a questo appello, ma la mia è una speranza che non sarà soddisfatta. L’ipocrisia versoi giovani iraniani e verso il regime degli Ayatollah è troppo grande e sono certa che anche questa volta ne avremo la conferma.
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Miriam Bolaffi
2 Replies to Ma l’Iran non è l’Egitto: nessun sostegno dalla sinistra ai ragazzi iraniani
sono PACIFINTI……c’era da aspettarselo!!!
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