Emmanuel Macron ha un piano per difendere i valori secolari della Francia contro l’Islam radicale. Lo ha svelato lui stesso ieri durante un discorso tenuto a Les Mureaux, poco fuori Parigi.
Macron ha annunciato una supervisione più rigorosa delle scuole islamiche, sulla provenienza e sull’utilizzo dei fondi delle varie associazioni islamiche e tutta una serie di provvedimenti volti ad integrare i giovani musulmani nella società francese impedendo così che in Francia si instauri una sorta di “doppia legislazione”, quella nazionale e quella islamica, non di rado ritenuta dai musulmani superiore a quella francese se non addirittura l’unica legislazione.
Il Presidente francese ha dipinto l’Islam come “una religione in crisi” per via del fatto che sempre più spesso vira verso l’integralismo piuttosto che verso una idea di pacifica convivenza nel rispetto delle altre religioni.
Un fenomeno che in Francia sta assumendo contorni davvero allarmanti considerando anche il fatto che la Francia ospita la più grande comunità islamica dell’Europa occidentale con i suoi cinque milioni di adepti.
Secondo Macron in Francia è in corso una sorta di “separatismo islamista” dove le scuole islamiche vengono usate per indottrinare i bambini verso l’Islam integralista trascurando di insegnare loro le leggi della Repubblica che vengono sostituite con la legge islamica. Si sta cercando insomma di creare una “contro-società” che considera le proprie leggi al di sopra di quelle della Repubblica.
Nelle prossime settimane il Governo presenterà una nuova legge per la separazione della religione dallo Stato che vada a rafforzare se non addirittura a sostituire quella già in vigore dal 1905.
La normativa più interessante che verrebbe introdotta in questa nuova legge è quella che prevede l’obbligo per i bambini dai tre anni in su di frequentare solo scuole francesi.
Secondo alcuni esperti infatti oggi non sarebbero più le moschee il vettore principale con il quale inculcare ideologie estremiste, ma sarebbero le scuole islamiche.
Le stesse moschee saranno oggetto di questo piano per fermare l’Islam radicale. Oggi buona parte degli Imam arrivano dall’estero e di solito riescono ad estremizzare una moschea e a prenderne il controllo in poche settimane. Per questo motivo la Francia avvierà una procedura che porterà gradualmente a riconoscere solo Imam francesi.
Macron ha parlato di «pesanti influenze straniere nell’Islam francese» puntando il dito contro Arabia Saudita, Qatar e Turchia annunciando anche maggiori controlli sui finanziamenti esteri alle moschee. Secondo il Presidente francese «dobbiamo liberare l’Islam francese».
Infine Macron ha riconosciuto gli errori fatti dalla Francia nel “ghettizzare” i musulmani francesi. «Abbiamo concentrato le popolazioni in base alle loro origini, non abbiamo lavorato sufficientemente bene per integrare la diversità, né assicurato la mobilità economica e sociale» ha detto il Presidente.
«Gli islamisti radicali sono piombati qui, approfittando del nostro ritiro e della nostra codardia» ha poi aggiunto.
Le iniziative annunciate da Macron arrivano una settimana dopo l’ultimo attentato islamista subito dalla Francia e, se veramente messe in pratica, sarebbero un coraggioso passo avanti nella lotta all’Islam radicale. Iniziative da prendere come esempio anche in Italia dove la lotta all’Islam radicale sembra completamente dimenticata pur sapendo che sotto la cenere cova il fuoco.