Gente che dice di aver trovato soldi per fare le misure che dicevano di voler fare (quando tutti gli altri dicevano che non c’erano) mentre in realtà lo ha fatto a debito.
Gente che si affaccia da un balcone è urla, mostrando il pugno, di aver sconfitto la povertà.
Gente che grida ai quattro venti di aver chiuso i porti e fermato l’immigrazione (l’invasione) quando in realtà lo avevano già fatto altri per loro.
Gente che parla di “emergenza sicurezza” quando i reati sono drasticamente calati.
Gente che «appena al governo rimpatrieremo 600.000 clandestini» e poi non solo ne espelle meno dei “governi precedenti”, non solo non si preoccupa di fare accordi con i paesi di partenza, ma quando in Europa si discute di questa tematica invece di correre a Bruxelles se ne va bellamente in un talk show.
Gente che in Parlamento ha il 17% che dirige a bacchetta chi invece ha il 32% e li soggioga, li svilisce, li spolpa elettoralmente e infine li umilia senza ritegno.
Gente che dice di avere «60 milioni di figli» solo perché alle europee ha preso il 34% delle preferenze dei votanti, che sono stati poco più del 50% degli aventi Diritto. Cioè, ha un terzo dei consensi del 50% e si crede il padre di tutti gli italiani (quando probabilmente tutti quelli che non lo hanno votato lo detestano).
Gente che «meno tasse e più soldi per tutti» quando ogni mese brucia miliardi di euro sugli interessi del debito solo perché non riesce a non dire cazzate che spaventano i mercati.
Poi… più soldi per i pensionati salvo poi andarseli a riprendere; più soldi ai disabili, salvo poi non farlo e addirittura andare a tagliare i servizi; «sarà un anno meraviglioso» salvo poi constare che più che meraviglioso è stato un anno disastroso; ecc. ecc. si potrebbe continuare per ore e ore.
Ormai siamo solo la pessima parodia di un Paese normale mentre all’orizzonte non si vede uno straccio di opposizione sensata, qualcosa che non sia il PD di Zingaretti o la destra di Berlusconi, ambedue totalmente amorfi.
E dietro l’angolo c’è il sogno di Putin, l’uscita dell’Italia dalla UE e la sua disgregazione.
Ma come abbiamo fatto a finire in questa situazione?