In Iran sono i giorni nei quali si festeggia il 42° anniversario della Rivoluzione Islamica che ha portato al potere gli Ayatollah.
Lo ricordava poche ore fa l’ambasciatore iraniano in Yemen, Hasan Irlu, il quale spiegava via Twitter come l’occidente avesse paura che in Yemen si potesse ripetere una rivoluzione islamica come quella iraniana.
Ora, quel Twitt ha un valore particolare perché conferma che l’Iran si è posto come obiettivo quello di esportare la rivoluzione islamica in tutto il mondo.
Non si faccia l’errore di credere che questo obiettivo degli Ayatollah sia una spacconata, o una specie di modo di dire. È esattamente quello che vogliono e per cui lavorano da decenni.
Quando emerse lo Stato Islamico e dichiarò che, come esattamente nel DNA della Fratellanza Musulmana, avrebbero espanso il Califfato in tutto il mondo e cominciò a fare terribili attentati, l’occidente capì perfettamente il pericolo che correva e agì di conseguenza.
Con i persiani stranamente questo non avviene. Ora che lo Stato Islamico appare sconfitto e Al Qaeda vola bassa, l’attenzione torna verso l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia che appaiono i più attivi nella diffusione di quella ideeologia del califfato islamico globale.
Ma nessuno parla di rivoluzione islamica così come la interpretano gli iraniani e gli sciiti in tutto il mondo.
Non serve nemmeno che una persona potente come Hasan Irlu ce lo ricordi a chiare lettere. Continuiamo a pensare che a Teheran siano solo degli spacconi, dei cow boy islamici.
È come quando gli Ayatollah dicono che vogliono cancellare Israele dalla faccia della terra. Nessuno gli da credito. Twitter non ha nemmeno chiuso l’account del Grande Ayatollah Khamenei che pure aveva detto qualcosa di molto più grave rispetto alle gravissime parole di Trump.
Invece fanno sul serio, così sul serio che hanno portato i loro militari a ridosso del confine israeliano (sul Golan), che spendono centinaia di milioni di dollari per rifornire di missili gli Hezbollah e gli altri gruppi terroristi sciiti, che accettano in silenzio di avere vittime in Siria a causa dei raid israeliani.
Ora gli vorrebbero ridare anche la possibilità di costruire una bomba atomica alla luce del sole. Certo, molto più lentamente di come fanno adesso, ma si tratta pur sempre di dare una bomba atomica a dei macellai con intenti genocidi.
Sono 42 anni che in Iran è avvenuta la Rivoluzione Islamica e sono 42 anni che non riusciamo a capire quanto effettivamente tutto ciò sia pericoloso per tutto il mondo, non solo per la Persia e per i persiani.
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