Quando ieri è stata diffusa la notizia della liberazione di Sakineh siamo rimasti in rigoroso silenzio. La cosa non ci tornava e volevamo capirci meglio. Già la storia in se ci puzza e non poco. L’attenzione esagerata su questo caso ha infatti distratto l’opinione pubblica mondiale da altri casi ben più gravi di quello di una donna che, fino a prova contraria, è una omicida.
Abbiamo letto appassionati articoli che parlavano dii “vittoria dei Diritti Umani” e di “vittoria di tutti” non capendo bene dove stava la vittoria quando nello stesso momento in Iran ci sono almeno altre 30 donne condannate alla lapidazione, quando solo una settimana fa sono stati impiccati tre ragazzi solo perché colpevoli di essere omosessuali e quando circa 300 blogger da oltre un anno sono letteralmente spariti nel nulla. Non capivamo dove stava questa “vittoria dei Diritti Umani” in un singolo caso che, sebbene diventato emblematico, di certo non può da solo cambiare il corso della storia del rispetto dei Diritti Umani in Iran. Alla fine abbiamo fatto bene a tacere. La presunta liberazione di Sakineh altro non era che l’ennesima presa in giro del regime iraniano verso la Comunità Internazionale.
E così la telenovela può continuare. Attivisti dei Diritti Umani e politici di tutto il mondo, organizzazioni in cerca di facile clamore e facile pubblicità, potranno continuare a “sparlare” del caso Sakineh mentre centinaia di ragazzi iraniani muoiono nel silenzio. In fondo, chi glielo fa fare al regime iraniano di ammazzare o liberare Sakineh? Sai che favore gli sta facendo questa donna? Tutti a guardare questa donna omicida mentre i boia del regime lavorano a ritmi serrati su innocenti che nulla hanno fatto se non chiedere più Diritti. Andiamo avanti così. Teheran ringrazia sentitamente.
Miriam Bolaffi
duro ma molto esaustivo articolo. Condivido su FB
Grazie del vostro lavoro